MILANO – Le banche tornano nel mirino delle vendite sui mercati finanziari, con l’indice europeo di settore che arriva a perdere il 5% e singoli colossi, a cominciare da Deutsche Bank, in particolare sofferenza: il passivo di Borsa supera la doppia cifra. Alla fine Milano perde il 2,2% (maglia nera anche se in recupero) in una giornata in cui prevale l’avversione al rischio, testimoniato dal rafforzamento di dollaro e yen. L’Europa, dopo la crisi di Credit Suisse, torna epicentro del problema e chiama i leader riuniti per il Vertice Ue a prendere posizione. Lagarde (Bce) ribadisce la solidità del sistema e dice che l’Eurotower è attrezzata a fornire liquidità, se necessario. Il cancelliere Scholz dice che “Deutsche Bank è una banca molto redditizia e non c’è motivo di preoccuparsi”. Intanto, però, riparte in rosso anche Wall Street: il focus resta sulle medie banche esposte a una grande volatilità nonostante la segretaria al Tesoro, Janet Yellen, sia tornata a ventilare l’ipotesi di maggiori tutele per i depositi.
Deutsche Bank perde l’8,5%, recuperando dai minimi
Deutsche Bank chiude in ribasso dell’8,5% a Francoforte, dopo esser scivolata in alcune fasi della giornata fino a perdere ampiamente in doppia cifra (-14%). Il prezzo finale è di 8,54 euro. La rivale Commerzbank ha perso il 5,45%.
17:48
Piazza Affari chiude debole con le banche: -2,2%
Chiusura in netto ribasso per il mercato azionario colpito dal caso Deutsche Bank che ha finito per indebolire tutti i titoli del settore. L’indice Ftse Mib segna una perdita del 2,23% a 25.892 punti, dopo aver toccato anche un minimo vicino al -3%. Piazza Affari fa peggio delle altre borse europee dopo che i timori per la tenuta del sistema bancario hanno trovato nuovo terreno, con Deutsche Bank nel mirino degli investitori per l’impennata dei credit default swap, gli strumenti che misurano la probabilità di un default.
Gli operatori sul chi va là hanno punito il titolo dell’istituto tedesco e le preoccupazioni hanno presto contagiato i listini. Vittima designata i bancari, con cali più ampi della media del paniere: Unicredit ha ceduto il 4,06%, Intesa sul -2,41%, Bpm -4,14%, Bper -4,04%. Giù anche gli altri finanziari. Tra le blue chip scivolone di Iveco che cede il 5,01%, male Stm sul -3,78%, Tim giù del 2,71%. Cedono ancora Saipem e Tenaris, scende anche l’energia con solo i difensivi Snam e Terna poco meglio della media.In rialzo i titoli della cura della salute, con Diasorin sul +3,60%, Recordati +0,34%; Campari vicina alla parità.
17:48
Forte calo anche nel resto d’Europa
Chiusura pesante per le Borse europee, spedite ancora una volta al tappeto dalle preoccupazioni per la tenuta di un comparto bancario oggetto di una crescente crisi di fiducia. Parigi ha terminato le contrattazioni in calo dell’1,74%, Francoforte dell’1,66% e Londra dell’1,26% con le banche ancora una volta finite nell’occhio del ciclone, in scia alle preoccupazioni di cui è stata vittima Deutsche Bank.
16:49
Piazza Affari sempre debole verso la chiusura
Mercato azionario sempre debole nel pomeriggio, appesantita dall’andamento dei titoli bancari dopo i problemi accusati da Deutsche Bank e i timori degli investitori per la tenuta del sistema. L’indice Ftse Mib segna -1,95% a 25.966 punti. Piazza Affari riduce di poco il ribasso dopo aver toccato minimi intorno al -2,9%, ma procede allo stesso passo delle altre borse europee, tutte negative. Tra i bancari Intesa cede il 2%, Unicredit sul -3,8%, Bpm e Bper giù del 4,4%, Mediobanca tiene sul -0,7%. Negativi anche gli altri finanziari. Tra le blue chip Tim perde il 2,7%, Stm il 3,1%, ancora giù Saipem e Tenaris. Male Nexi sul -3,3%, Iveco -4,3%. Rialzi per Diasorin (+3,5%) e Campari.
16:36
Deutsche Bank, analisti Citi: “Vittima di un mercato irrazionale”
Deutsche Bank è una banca redditizia, con una forte posizione di capitale e di liquidità, e le vendite che la stanno abbattendo in Borsa sono da collegarsi a un “mercato irrazionale”. Ne sono convinti gli analisti di Citi che passando in rassegna le possibili cause delle vendite in Borsa – dall’aumento dei Cds, alle preoccupazioni per l’esposizione al settore immobiliare commerciale, fino all’avvio dell’indagine negli Usa sulle banche che non hanno rispettato le sanzioni alla Russia – non individuano alcuna ragione “abbastanza significativa per spiegare il movimento”, che viene piuttosto motivato come conseguenza di “un mercato irrazionale”. Secondo Citi “il rischio” è quello “di un effetto domino dalle notizie dei media sulla psicologia dei depositanti, a prescindere dal fatto che la ragione iniziale sia corretta o meno”. Le condizioni di Deutsche Bank non preoccupano neppure gli analisti di Autonomous, che dicono di “non avere preoccupazioni sulla sostenibilità di Deutsche Bank e sulla valutazione dei suoi asset”.
15:04
Meloni, “da Lagarde e Donohoe consapevolezza che sistema è solido”
“Mi pare che dalla relazione del presidente Lagarde sia dalla relazione del presidente donohoe, sia dai contributi dei leader dell’unione, ci sia la consapevolezza di un sistema che in ogni caso è un sistema i cui fondamentali sono solidi”. Così sulla situazione del sistema bancario la premier Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo, a Bruxelles. “Quindi sicuramente bisogna monitorare, bisogna implementare, per esempio l’unione bancaria, l’unione di capitali, c’è un lavoro che va fatto, la governance. Però – ha puntualizzato – non perché negli ultimi giorni riteniamo che si possa modificare il quadro, ma banalmente perché il sistema ha bisogno di elementi che mancano per la sua piena forza e sua capacità d’impatto. Ma non mi pare che ci sia particolare preoccupazione per un sistema i cui fondamentali sono oggettivamente stabili e solidi”.
15:02
Vertice Ue, i ministri continuano a monitorare banche. Donohoe: “Sono resilienti”
“Il nostro settore bancario e’ resiliente, con solide posizioni di capitale e liquidita”. I leader dell’area euro indicano all’eurogruppo di “continuare a monitorare da vicino gli sviluppi economici”. Sono queste le indicazioni dell’euro summit ai ministri finanziari per gestire la delicata situazione di turbolenza nei mercati finanziari originati dal dissesto della banca americana Svb e dal salvataggio di Credit Suisse. E’ quanto viene indicato nella dichiarazione finale dei capi di stato e di governo dopo il confronto con la presidente della Bce, Christine Lagarde, e il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe. Non ci sono cambiamenti al testo della dichiarazione rispetto a quello anticipato ieri nonostante l’aggravamento delle turbolenze che oggi in borsa hanno fatto crollare i titoli ovunque e che hanno coinvolto direttamente il settore bancario tra cui, in particolare, la tedesca Deutsche Bank.
(reuters)
15:00
Wall Street apre in rosso, anche negli Usa banche deboli
Wall Street apre negativa. Il Dow Jones perde lo 0,59% a 31.915,03 punti, il Nasdaq cede lo 0,49% a 11.729,85 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,58% a 3925,64 punti.
14:59
Lagarde rassicura i leader Ue: “Banche solide, Bce pronta a intervenire”
La Bce segue da vicino le vicende del mercato ed è pronta a intervenire se sarà necessario. Questa, in sintesi, l’assicurazione fornita da Christine Largarde ai leder europei che hanno partecipato oggi all’Eurosummit. A quanto si è appreso, la volatilità dei mercati, secondo Francoforte, potrebbe durare ancora ma gli istituti di credito europei dispongono di una forte resistenza e liquidità e questo deve essere considerato come un elemento di forza rispetto a movimenti speculativi.
13:15
Milano si conferma pesante con le banche, giù anche petrolio e gas
Le banche di nuovo in rosso continuano a tenere in scacco le borse europee. Nonostante le autorità abbiano rassicurato sulla solidità del sistema creditizio, gli investitori vanno alla ricerca degli anelli deboli della catena. In più desta preoccupazione la decisione di due banche tedesche di non rimborsare le imminenti scadenze di At1, oltre che la notizia delle indagini delle autorità americane su Credit Suisse e Ubs e sugli eventuali legami con oligarchi russi. E’ critica la situazione anche negli Stati Uniti, con gli investitori che stanno ritirando soldi dai depositi per investirli in fondi monetari. A metà giornata Francoforte cede il 2,26%, Amsterdam l’1,87%, Parigi il 2,28%, Londra l’1,87% e Madrid il 2,66%. Anche Milano va giù del 2,66%, mentre lo spread è a 192 punti e il rendimento dei Btp a dieci anni al 3,96%. Continua il crollo di Deutsche Bank a Francoforte, giù di oltre il 14%. E’ travolta dalle vendite sui bancari anche Piazza Affari, con Banco Bpm, Bper e Mps giù del 6%. Sul mercato dei cambi, l’euro passa di mano a 1,0738 dollari (ieri in chiusura a 1,089 dollari) e a 139,64 yen (142,565), mentre il rapporto dollaro/yen è a 130 (130,998). Il timore di una frenata dell’economia spinge in basso il petrolio: il Wti, contratto di maggio, arretra del 4% a 67,17 dollari al barile. Infine, il gas, contratto di aprile, cede il 4% attestandosi a 41,45 euro al megawattora.
12:46
Deutsche Bank ai minimi da ottobre 2022. Riscatta 1,5 miliardi di bond Tier 2
Deutesche Bank crolla in Borsa, in linea con il comparto bancario europeo, con il titolo che ha perso fino al 15% per poi risalire a -10% a 8,06 euro. Le azioni della banca tedesca hanno toccato il livello minimo da ottobre del 2022.
La banca ha annunciato il rimborso di 1,5 miliardi di dollari di bond subordinati Tier 2 con scadenza 2028. La banca aveva già emesso nuove obbligazioni simili a febbraio, destinate a sostituire quelle che ora sta rimborsando.
11:15
L’Europa peggiora, Milano maglia nera
Le Borse europee peggiorano a metà mattina, risentendo del timore sulla crescita dell’economia, zavorrata anche dalla situazione del settore delle banche. Francoforte segna un ribasso dell’1,92%, Parigi del 2%, Amsterdam dell’1,5%, Londra dell’1,7% e Madrid del 2,35%. Quest’ultima è la peggiore con Milano, che accusa un ribasso del 2,4%. Sono vendute a piene mani le azioni delle banche (nel mirino oggi c’è Deutsche Bank in rosso del 12%, mentre a Parigi SocGen cede quasi il 7%), anche sul timore che gli istituti stiano registrando un prosciugamento dei depositi, visto che gli investitori investono il proprio denaro in bond statali, che ormai vantano rendimenti generosi. Negli States, complici anche i timori sulla tenuta delle banche, nella settimana terminata il 22 marzo, c’è stata una corsa ai fondi ‘money’, fondi monetari, con versamenti che hanno raggiunto la cifra record di 117,4 miliardi di dollari, secondo i dati dell’Investment company istitute (ici). Gli asset totali hanno così raggiunto 5.132 miliardi di dollari, un livello senza precedenti, rispetto ai 5 mila miliardi della settimana fino al 15 marzo, altro livello da record. Già nella settimana fino al 15 marzo erano stati collocati nei fondi circa 120,93 miliardi di dollari di denaro fresco. Si tratta del più grande afflusso dall’aprile 2020 sulla base dei dati ici.
11:08
Deutsche Bank, balzo dei costi per assicurarsi contro il default
Settore bancario sotto tiro in Europa dopo una settimana di turbolenze a causa degli sviluppi del caso Credit Suisse e dei fallimenti delle banche regionali statunitensi che hanno alimentato i timori sulle condizioni del settore bancario globale. Il titolo Deutsche Bank perde terreno alla borsa di Francoforte per il terzo giorno consecutivo e cede oltre il 10% a causa dell’aumento dei costi per assicurarsi contro il rischio di default che sono balzati e hanno alimentato i timori sulla stabilità generale delle banche europee.Credit Suisse perde oltre il 6% alla borsa di Zurigo.
10:39
Piazza Affari amplia il calo, soffrono le banche
Piazza Affari prosegue la seduta in calo e a poco più di un’ora dall’apertura delle contrattazioni cede l’1,60% a 26.059 punti, in linea con le altre piazze europee. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi sale a 191 punti base, con il rendimento del decennale italiano che sfiora il 4%. A soffrire maggiormente a Milano è il comparto bancario, con vendite pesanti su Banco Bpm (-3,8%), Bper (-3,47%), Mps (-3,42%) e Unicredit (-3,26%).
10:37
Il Pmi dell’Eurozona: manifattura in cao, i servizi trainano la ripresa
La crescita dell’economia dell’Eurozona accelera a marzo secondo l’indice Pmi composito flash, trainata da settore dei servizi ma l’indice manifatturiero segna il passo e viene indicato a 47,1 minimo da quattro mesi. L’indice ‘flash’ destagionalizzato S&P Global Pmi composito dell’Eurozona, che si basa su circa l’85% delle risposte finali, è aumentato a marzo per il quinto mese consecutivo a 54,1 rispetto a 52 di febbraio e ha toccato il valore più alto in dieci mesi. Ancora una volta la crescita è stata alimentata dal settore terziario, dove l’attività economica è aumentata per il terzo mese consecutivo (55,6 da 52,7 in febbraio). Tuttavia, il tasso complessivo di crescita resta modesto, spinto appunto dal solo settore terziario, mentre il manifatturiero ha di nuovo ridotto i nuovi ordini, indicando che l’attuale produzione viene sostenuta solo dagli ordini inevasi accumulatisi nei mesi precedenti. Inoltre, nonostante continuino a diminuire, i tassi d’inflazione dei prezzi di acquisto e di vendita restano elevati rispetto ai parametri storici, con prezzi di vendita che di fatto sono di nuovo aumentati ad un ritmo mai visto prima della pandemia.
09:39
Apertura debole sui mercati europei
Le turbolenze bancarie non hanno fermato le strette monetarie, che si sono moderate ma proseguono. I mercati pur incominciando a intravedere la fine del tunnel continuano a temere le mosse delle banche centrali. Attese in mattinata le stime dei Pmi della zona euro di marzo a livello di manifattura, terziario e indice composito, che dovrebbero mettere in evidenza un modesto miglioramento nel clima di fiducia. L’indice Cac 40 di cede lo 0,66% a 7.092,12 punti, il Dax 30 di Francoforte arretra dello 0,54% a 15.128,38 punti e l’Ftse 100 lascia sul terreno lo 0,71% a 7.446,70 punti. A Piazza Affari l’Ftse Mib segna una flessione dello 0,65%.
09:39
Pmi, il composito tedesco al top da dieci mesi. Ma cade la manifattura
L’indice Pmi composito della Germania è salito al top da 10 mesi a marzo, trainato dal settore dei servizi. Particolamente negativo però è il risultato dell’indice manifatturiero, precipitato al minimo da quasi tre anni. In particolare, l’indicatore generale calcolato da S&P Global è salito a 52,6 punti dai 51,7 di di febbraio, battendo l’attesa del mercato ferma a 50,7. Anche l’indice dei servizi si è iassato al massimo da maggio 2022 a quota 55,5 punti dai 52,5 precedenti, sopra i 53,1 punti stimati dagli analisti. L’indice manifatturiero è invece sceso a 44,4 punti da 47, crollando su livelli che non si vedevano da maggio 2020 e sotto i 46,3 previsti daglòi investitori.
07:53
Azioni deboli in Asia, timori di rallentamento
In Asia la maggior parte della Borse arretrano sui timori di un rallentamento globale dell’economia e alla luce dei commenti delle autorità di regolamentazione statunitensi che non sono riusciti a placare del tutto le preoccupazioni su una crisi bancaria. Hong Kong arretra dello 0,74%, Shanghai perde lo 0,60%, mentre la Borsa di Tokyo ha chiuso in leggero calo nel giorno in cui è stata registrata la lieve frenata a febbraio dell’inflazione ‘core’ del Giappone che ha rallentato al 3,1%, dopo essere salita a gennaio al 4,2%, il top da 41 anni. L’indice Nikkei è arretrato dello 0,13% a 27.386 punti, mentre il Topix ha limato lo 0,10% a 1.955 punti.
07:31
Frena l’inflazione in Giappone, Tokyo chiude in leggero calo
La Borsa di Tokyo ha chiuso in leggero calo nel giorno in cui è stata registrata la frenata a febbraio dell’inflazione ‘core’ del Giappone che ha rallentato al 3,1%, dopo essere salita a gennaio al 4,2%, il top da 41 anni.L’indice Nikkei è arretrato dello 0,13% a 27.386 punti, mentre il Topix ha limato lo 0,10% a 1.955 punti.
07:31
Future deboli sull’Eruopa, Wall Street prova a consolidare il recupero
Future Negativi per le borse europee. Il Dax di Francoforte è previsto in flessione dello 0,45%, per Londra il future segna un -0,61%, mentre l’Euro Stoxx 50 lima 0,10%. Invece Wall Street prova a consolidare il recupero dopo la chiusura in rialzo di ieri, segnale che il mercato incomincia a intravedere la fine del tunnel dopo che la Fed mercoledì ha segnalato che le turbolenze del sistema bancario potrebbero porre fine ai rialzi dei tassi prima del previsto, magari già a maggio. Il Dow Jones è previsto in rialzo dello 0,15%, il future dell’S&P 500 segna un +0,12%, mentre per il Nasdaq siamo a +0,14%.