In occasione del Dantedì di sabato 25 marzo pubblichiamo l’articolo del professor Gioachino Chiarini apparso sul settimanale culturale Robinson e dedicato alla scansione del tempo nella Divina Commedia.
Come mai, nella Divina Commedia, troviamo tante descrizioni astronomiche, tanta insistenza sui movimenti e la posizione del sole e della luna in un determinato momento, frequenti suggerimenti sulla reciproca disposizione spaziale dei personaggi coinvolti in una determinata scena? Uniti alla bravura dell’autore nel descrivere incontri in cui Dante personaggio dialoga con anime condannate a stare in movimento continuo, se non addirittura scene di danza, ricorrendo per similitudine persino al funzionamento degli orologi meccanici?
Un poema di cento canti e oltre quattordicimila versi (meno dell‘Iliade, ma di più dell’Odissea e ben di più…