TRENTO – La fuga di JJ4 è finita. L’orsa che il 5 aprile ha attaccato e ucciso il runner trentino Andrea Papi nei boschi sopra Caldes in Val di Sole, è stata catturata la scorsa notte a pochi chilometri dal luogo dell’aggressione.
A partire dal fine settimana, grazie anche a una nevicata che ha reso più visibili le sue orme, due squadre di guardie forestali la stavano braccando con i cani alle pendici delle Dolomiti di Brenta. L’animale, forse anche seguito da tre cuccioli di sedici mesi, si era spostato in un’area più impervia e solitaria rispetto al Monte Peller e al fondo della Val di Sole.
Trentino, battaglia legale per l’orsa JJ4. Il Tar sospende l’abbattimento, ma Fugatti va avanti: “Sarà soppressa”
di Giampaolo Visetti
La sua presenza era stata infine segnalata nella selva sopra i paesi di Carciato e Dimaro, verso la località Folgarida, in direzione Madonna di Campiglio, a quota 1400 metri. Qui, grazie a orme nella neve e fiuto dei cani, capaci di distinguere le sue feci e le tracce del suo pelo, è finita in una trappola a tubo posizionata nell’area dell’ultimo avvistamento. Immediato, grazie al radiocollare, pur spento da agosto, il suo riconoscimento.
Dalla scorsa notte l’animale si trova nel recinto per la fauna selvatica del Casteller, sopra Trento, che già ospita M49. La fuga di JJ4 è finita alle 23 della scorsa: attirata da frutta, miele e mais, l’orsa è entrata nella trappola posizionata lungo il corso del torrente Meledrio, che poche centinaia di metri più a valle si immette nel torrente Noce, all’altezza del paese di Monclassico.
Maurizio Fugatti, presidente del Trentino: “Sospensiva del Tar sorprendente, la caccia a Jj4 continua”
Giampaolo Visetti
Il suo destino, secondo l’ordinanza del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, è di essere abbattuta. “Avremmo voluto dare questa notizia nel 2020”, ha detto Fugatti in conferenza stampa, “quando la Provincia aveva emesso due ordinanze di cattura e abbattimento, ma non l’abbiamo potuto fare. Oggi quindi c’è soddisfazione, ma anche amarezza e tristezza. La cattura dimostra che le nostre strutture sono in grado di catturare gli esemplari pericolosi in tempi rapidi”.
Anche oggi la soppressione di JJ4, dopo il ricorso presentato dalle associazioni animalista Lav e Lac, è però ancora sospesa. Il Tar di Trento venerdì scorso ha autorizzato la cattura ma rinviato l’abbattimento, in attesa del deposito della documentazione completa da parte della Provincia, che certifica l’identità dell’animale e chiarisce le modalità dell’attacco contro Andrea Papi.
Il caso
Genovesi (Ispra): “Radiocollare e sterilizzazione le misure valutate per l’orsa JJ4: senza cuccioli non aveva dato problemi”
di Cristina Nadotti
I giudici amministrativi hanno chiesto anche il deposito del parere favorevole all’abbattimento da parte dell’Ispra, l’istituto statale che ha l’ultima parola sulla sorte delle specie animali protette. La provincia di Trento ieri ha anticipato il deposito della documentazione richiesta, il via libera formale di Ispra (già espresso) è atteso a Trento entro oggi. Per questo il presidente Fugatti ha chiesto al Tar di anticipare la propria convocazione per la valutazione del ricorso animalista, fissata l’11 maggio. Il Tar però ha già rigettato l’istanza: esprimerà il proprio giudizio non il 20 aprile ma nella data già fissata, dell’11 maggio appunto.
Runner morto in Trentino: i Forestali alla ricerca di tracce con i cani che sanno come allontanare gli orsi
a cura della redazione Cronaca
Alla luce della cattura di JJ4, dei documenti depositati e del sì di Ispra, l’orsa che ha ucciso Papi potrebbe essere abbattuta presto. “Lo strumento individuato assieme ai veterinari”, ha detto Raffaele De Col, capo della Protezione civile trentina, “è l’eutanasia, metodo meno cruento rispetto a uno sparo”.
Anche i sindaci delle valli attorno alle Dolomiti di Brenta, dove oggi vivono oltre 120 orsi, sono scesi in campo per chiedere di sopprimere l’animale, minacciando dimissioni in blocco. La famiglia di Andrea Papi invece si è dichiarata contraria alla soppressione, ripetendo solo di “pretendere giustizia per nostro figlio dopo che il progetto Life Ursus è sfuggito di mano alle istituzioni”.
A salvare la vita a JJ4, o a rinviare la sua fine, potrebbe essere il nuovo ricorso animalista presentato ieri, o la disponibilità di una riserva ad accogliere l’orsa in sicurezza. Anche su questo il Tar ha già reso noto il proprio orientamento: se una regione italiana, un Paese straniero o un “santuario degli animali” si offrisse per il trasferimento di JJ4, e se questa operazione “non comportasse costi a carico della Provincia di Trento o dello Stato”, un’alternativa all’abbattimento si può concretizzare. Dopo la cattura dell’orsa vengono intanto meno in Trentino i pericoli immediati contro la sicurezza pubblica, motivo di grande allarme nelle valli attorno al Brenta.
Resta ora da catturare MJ5, l’orso che a inizio marzo ha attaccato un uomo in Val di Rabbi, ed M64, esemplare accusato di numerosi danni contro animali domestici, per il quale però Ispra non ha ancora dato il via libera all’abbattimento dopo l’ordinanza della Provincia. Tempi più lunghi e incerti si prospettano invece per l’attuazione del trasferimento di almeno 70 orsi dal Trentino, chiesta da Fugatti al ministro per l’Ambiente Pichetto Fratin. Se nessuno si farà vivo per accogliere gli animali del progetto europeo Life Ursus che Fugatti non vuole più, difficile prevedere il loro destino. “Abbiamo 70 orsi in eccesso”, ha ripetuto Fugatti, “di orsi ne abbiamo per chi vuole ospitare esemplari: attendiamo proposte”