Lo confesso, sono fra i tanti che in questi mesi hanno pensato che dietro i continui attacchi all’antifascismo non ci fosse un preciso costrutto, ma solo sguaiato revanscismo cameratesco, legittimato dall’opinabile teoria che l’esito elettorale del 2022 sdoganasse full optional l’armamentario dottrinale di Salò, Predappio e mete affini del black tour. Poi ho mutato opinione.
Adesso, man mano che il mosaico accoglie nuove tessere, mi convinco sempre più che una strategia presieda a questi apparentemente bradi colpi di mortaio.