Francia, l’attacco a un sindaco e l’appello della nonna di Nahel gelano la protesta: prima notte di quiete dopo la devastazione

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Dopo i giorni della devastazione, per la Francia è la prima notte di relativa quiete dopo la sconvolgente violenza che ha attraversato il Paese da quando, martedì scorso, il 17enne Nahel è stato ucciso da un agente di polizia.

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Nella notte è deceduto un vigile del fuoco di 24 anni a Saint-Denis mentre tentava di spegnere un incendio all’interno di un parcheggio sotterraneo. Lo ha reso noto in un tweet il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin. “Ieri sera, mentre combatteva contro l’incendio di diversi veicoli in un parcheggio sotterraneo a Saint-Denis, un giovane caporale-capo dei vigili del fuoco di Parigi di 24 anni è morto nonostante le cure rapidissime dei suoi compagni di squadra”, ha riferito il ministro, che ha poi espresso le sue condoglianze “alla famiglia, ai suoi cari e ai suoi compagni”.

Mentre tre poliziotti sono rimasti feriti. I disordini, che hanno comunque registrato una de-escalation rispetto ai giorni precedenti, hanno causato 352 roghi, 297 veicoli dati alle fiamme e danneggiato 34 siti. Secondo il nuovo bilancio del ministero dell’Interno, 157 persone state arrestate.

Più che l’imponente schieramento di forze dell’ordine, si ha la sensazione che a indurre i giovanissimi “casseur” a darsi una calmata sia l’onda d’urto della grande indignazione per l’attacco all’abitazione e alla famiglia del sindaco di Hay-les-Roses, periferia sud di Parigi. Ma non va di certo messa in secondo piano la potenza dell’appello rivolto domenica dalla nonna “stanca e disperata” di Nahel perché non fossero più spaccate le vetrine, devastate le scuole, incendiati gli autobus. E fiducia nella giustizia perché chi ha ucciso suo nipote paghi il giusto prezzo.  

I sindaci francesi hanno invitato la popolazione a riunirsi a mezzogiorno davanti a tutti i municipi nel segno di una “mobilitazione civica” a sostegno del sindaco di L’Ha-les-Roses. Il presidente dell’Associazione dei sindaci di Francia, David Lisnard, ha chiesto “una mobilitazione civica dei cittadini per un ritorno all’ordine repubblicano”.

Le proteste

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03 Luglio 2023

Intanto Macron riceverà i presidenti delle Camere e incontrerà i sindaci degli oltre 220 comuni travolti dalle violenze dello scorso martedì. Alla premier Borne il compito di confrontarsi con i gruppi parlamentari.

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Dopo questo giro di consultazioni, il presidente Macron auspica l’avvio di un “lavoro minuzioso e di lungo termine per comprendere le ragioni profonde che hanno portato a questi avvenimenti”. La cui portata è ben riassunta dal bilancio della guerriglia scatenatasi dopo la morte di Nahel: in cinque notti e fino a domenica mattina sono 5mila i veicoli incendiati, 10mila i cassonetti dati alle fiamme, circa un migliaio gli edifici bruciati o danneggiati, 250 gli attacchi a commissariati e gendarmerie, più di 700 i feriti tra le forze dell’ordine. 

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