Sandro Giacobbe: “Non posso più camminare, sono in carrozzina”

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ROMA – “I medici mi hanno assolutamente prescritto di non stare più in piedi, di non forzare sul bacino, sul femore, perché c’è un rischio di rottura se dovessi stare in piedi”: ospite di Mara Venier a Domenica in, il cantautore genovese Sandro Giacobbe racconta la sua malattia, un tumore che lo ha colpito nel 2015. “Dal giorno della Befana non sono più uscito, perché se vado in giro e mi vedono su una carrozzina, c’è il rischio che mi fotografino e postino magari cose non vere. Volevo invece fare una dichiarazione pubblica in modo non ci fossero dubbi su quello che sto vivendo e che voglio consigliare soprattutto altri altri”.

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Sandro Giacobbe, classe 1949, ha avuto una lunga carriera con molte hit in cima alle classifiche. Il primo 45 giri di successo è del 1974: Signora mia, che partecipa al Festivalbar. Il brano viene anche inserito nella colonna sonora del film di Lina Wertmuller Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto mentre un’altra canzone dell’album, Signora addio, viene interpretata da Gianni Nazzaro. Nel 1976 arriva terzo al Festival di Sanremo con Gli occhi di tua madre. Nel 1983 è di nuovo a Sanremo con la delicata Primavera, mentre l’anno dopo ottiene ancora un successo con Portami a ballare. Tra gli ultimi lavori nel 2020 una collaborazione con Don Backy: il titolo del brano, scritto a quattro mani, è Genova, una dichiarazione d’amore alla città raccontata con un videoclip girato nel centro del capoluogo ligure

“In questo periodo sono sensibile a tutto quello che mi circonda, mi commuovo per niente, anche con i film di Fantozzi”, ammette Sandro Giacobbe con le lacrime agli occhi. In studio con Mara Venier anche la moglie, Marina Peroni, di 27 anni più giovane: “Stiamo insieme dal 2010, si è ammalato nel 2015 – racconta – le cose sono andate abbastanza bene fino a ottobre dell’anno scorso. Poi nonostante le terapie le cose ci sono complicate e sono andata in cura dallo psicologo. Avevo paura di non riuscire ad affrontare questo percorso, mi ha aiutato molto, l’abbiamo affrontato con serenità, anche scherzandoci sopra. Gli faccio le battute sulla ‘teresa’”. E Giacobbe: “Uno dei miei crucci più grandi è sempre stata l’immagine. Prima di affrontare la chemio, pensavo alla mia immagine. La teresa eccola qua”, spiega togliendosi la parrucca e mostrando la testa senza capelli. “La carrozzina è la mia Ferrari”, aggiunge con un sorriso.

“Questa situazione, qui in studio, per me è vita, per questo ho voluto essere qui, parlarne e mandare un messaggio di incoraggiamento”, dice ancora l’artista di Signora mia e Sarà la nostalgia, e rivela di aspettare un farmaco, pronto a maggio o giugno, che potrebbe aiutarlo. “Farebbe al caso mio. Va ad agire sulle ossa, va a sterminare le cellule che aggrediscono le ossa.È un’altra speranza in più, mai perderla”. Per l’autunno Sandro Giacobbe ha un progetto nei teatri: “Lo spettacolo si chiamerà Voglia di Hit Parade, sarà uno scontro tra i miei successi e quelli di quegli anni, magari a settembre lo faremo”.

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