MILANO – La Federal Reserve mantiene fermi i tassi d’interesse negli Usa nella forchetta compresa fra 4,25 e 4,50% ma riduce in maniera decisa le stime di crescita del Pil americano. In un clima d’incertezza economica per i dazi dell’amministrazione Trump, la banca centrale Usa si aspetta ora che il Pil nel 2025 si fermi all’1,7% contro il 2,1% delle stime di dicembre. Nel 2026 la crescita è attesa a 1,8% (da 2% precedente) e nel 2027 a 1,8% (da 1,9%). In rialzo, invece, le stime d’inflazione, al 2,7% nel 2025 (da 2,5%) e al 2,2% nel 2026 (da 2,1%). Il 2027 è confermato al 2%.
Trump, il boomerang dei dazi
di
15 Febbraio 2025

Confermate invece le previsioni sulle prossime mosse di politica monetaria. La Federal Reserve, nelle sue nuove
previsioni, indica che una maggioranza dei governatori mettono in conto altri due tagli dei tassi negli Usa quest’anno, come a dicembre.
Trump invoca il taglio dei tassi ma l’inflazione lo smentisce. Powell: “Aggiustamento con i dazi”
di Flavio Bini
12 Febbraio 2025

Nella sua consueta nota che accompagna le decisioni la Federal Reserve ha rilevato che “l’incertezza sulle prospettive economiche è aumentata” rispetto alla riunione di gennaio, sottolineando che la Federal Open Market Committee, “è attenta ai rischi che gravano su entrambi gli aspetti del suo duplice mandato” sul raggiungimento della massima occupazione e un tasso di inflazione del 2% nel lungo periodo.
l presidente della Fed, Jerome Powell, rispondendo alle domande dei giornalisti in conferenza stampa, ha affermato che al momento “l’incertezza” è “insolitamente elevata” negli Stati Uniti, anche alla luce delle azioni che l’amministrazione Trump si appresta a intraprendere che porteranno “cambiamenti politici significativi in quattro aree: commercio, immigrazione, politica fiscale e immigrazione”. Per Powell, “è l’effetto netto di questi cambiamenti politici che avrà importanza per l’economia e per il percorso della politica monetaria”