Il “tesoro nazionale”, oppure la “golden girl” dello Zimbabwe. L’ex campionessa diventata ministro, e ora presidente del Cio. Dai primi anni Duemila fino almeno al 2033 Kirsty Coventry sarà associata alle Olimpiadi: partendo dalle vittorie nei 100 e 200 dorso, 200 e 400 misti, fino alla leadership che le farà guidare il movimento oltre i Giochi di Los Angeles 2028 e Brisbane 2032. Partendo ovviamente da Milano Cortina 2026.
Kirsty Coventry è la nuova presidente del Cio: l’ex nuotatrice dello Zimbabwe eletta al 1° scrutinio
20 Marzo 2025

Coventry, sette medaglie alle Olimpiadi
Nuotatrice di livello mondiale, africana di etnia caucasica nata a Harare, alla sua seconda Olimpiade Coventry ha vinto tre medaglie: un oro, un argento e un bronzo ad Atene 2004. Alla terza, altre quattro: un oro e tre argenti a Pechino 2008. Ha partecipato facendo la portabandiera anche a Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016, quinta edizione in cui ha annunciato il ritiro. Ha detenuto il primato del mondo dei 200 metri dorso in vasca lunga tra il 2008 e il 2012, migliorandolo tre volte.
Il trasferimento negli Stati Uniti
Alla sua crescita internazionale hanno contribuito gli anni in Alabama, presso la Auburn University, negli Stati Uniti in cui si era trasferita in opposizione al regime di Robert Mugabe. Il presidente dello Zimbabwe, che l’aveva ribattezzata “golden girl”, e dopo Pechino la premiò lo stesso con 100mila dollari che lei distribuì in parte in beneficenza. Avviando un periodo di difficile gestione per l’ex fuoriclasse del nuoto, decisa a entrare in politica dopo aver lanciato appelli di pace e unità in una nazione soffocata dalla dittatura, sottoposta a sanzioni internazionali.

Ministra della gioventù e dello sport
Simbolo e ispirazione per un intero continente, poi ministra della gioventù, dello sport, dell’arte e della ricreazione dal 2018, Kirsty Coventry ha spesso faticato ad abbinare la sua splendida immagine internazionale con il ruolo nel governo del presidente Emmerson Mnangagwa, che ha sostituito Mugabe con un colpo di stato. Tra polemiche e accuse per violazioni di diritti umani, l’ex campionessa ha dovuto affrontare anche un’esclusione della nazionale di calcio da parte della Fifa. Ma al Cio, e soprattutto a Bach, il suo profilo è sempre apparso inattaccabile, e adatto per guidare il movimento verso una fase delicatissima a livello geopolitico. Scrivendo la storia come prima donna presidente donna dell’organizzazione nata sotto Pierre de Coubertin nel 1894.