Don Ciotti: “Riconoscere il valore del Manifesto di Ventotene. Basta con la retorica della memoria”

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“Il diritto alle verità che passeggiano per le vie della nostre città”. È con un pesante atto di accusa all’indifferenza, ma anche a chi non riesce ad assicurare giustizia all’80 per cento dei familiari delle vittime di mafia che don Luigi Ciotti ha concluso la partecipatissima manifestazione in memoria di tutte le vittime delle mafie oggi a Trapani.

“La retorica della memoria”

“Liberare il passato dal velo delle libertà ma anche dalla retorica della memoria di chi celebra in morte chi ha dimenticato di difendere in vita”, ha detto Don Ciotti. Che poi qui a Trapani, nella terra liberata dall’ultimo boss Matteo Messina Denaro, ha fatto esplicito riferimento alle complicità che hanno consentito la lunga latitanza di Matteo Messina Denaro.

“Le latitanze politico-sociali”

“La verità non va in prescrizione”, ha continuato don Ciotti, “le mafie godono anche del sostegno passivo. Se non ci mettiamo la faccia, se non ci schieriamo”, ha detto il fondatore di Libera, “diventiamo complici delle mafie. La latitanza di Messina Denaro denuncia altre latitanza, che ci sono state in più di 30 anni. Sono le latitanza politico-sociali che rendono possibile le altre latitanze”.

Il Manifesto di Ventotene

Da piazza Vittorio Emanuele gremita salutato da un grande applauso, don Ciotti ha fatto riferimento al valore del Manifesto di Ventotene, ha messo all’indice le politiche del governo e dell’Europa contro i migranti, ringraziando Mediterranea Arci, tutte le Ong per il loro lavoro in mare di soccorso ai migranti, ha invitato ad andare a votare per i referendum, su tutti quello per la cittadinanza.

Il presidente Mattarella e il valore della Costituzione

E alla fine dalla piazza, in chiusura della manifestazione, un attestato di gratitudine di Don Ciotti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella “che ci ricorda ogni giorno cosa è la nostra Costituzione, il primo grande testo antimafia. Ma bisogna viverla, non rimanere sulla carta”.

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