Torturatore libico in Italia, Schlein: “Siamo porto sicuro per milizie, il governo chiarisca”

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“Il governo ci deve chiarire perché sta rendendo l’Italia un porto sicuro per le milizie e le mafie libiche”. Sulla presenza a Roma del comandante libico delle Ssa Al Kikli, rivelata da Repubblica, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein chiama in causa il governo e chiede immediate spiegazioni. “Al-Kikli, è accusato dal Dipartimento di Stato americano di crimini contro l’umanità e accusato dall’Onu di gravi e ripetute violazioni perché guida la milizia libica”, ricorda la segretaria.

L’interrogazione parlamentare

Attacca anche Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato Avs, che annuncia l’immediata presentazione di un’interrogazione parlamentare. “L’Italia, grazie al governo Meloni, è diventata la Montecarlo dei trafficanti di esseri umani, torturatori e stupratori: dopo il caso Almasri, torturatore libico accolto e riaccompagnato in Libia con un volo di stato e su cui il governo Meloni continua a tacere, un altro vergognoso capitolo si aggiunge alla scellerata gestione della politica estera della destra”.

L’onta del volo di Stato

La presenza indisturbata di al Kikli in Italia, “desta sconcerto e rabbia”, afferma Bonelli, che si rivolge all’esecutivo: “Cosa aspettano il governo e il ministro Nordio a intervenire?”. Per il deputato di Avs: “Il nostro Paese ha già subito l’onta di aver liberato e accompagnato in Libia un boia, torturatore, assassino e trafficante di esseri umani con volo di Stato, non possiamo permetterci una nuova vergogna nazionale. L’Italia non può essere il rifugio per torturatori e criminali di guerra”.

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