Niente più osservazioni, rilievi, note tecniche su video, referti medici, pubblicazioni scientifiche. Niente nuovi documenti sull’effetto dell’assunzione di alcol nei casi di violenza sessuale, o consulenze tecniche sulle lesioni sul corpo di Silvia, la ragazza che ha denunciato lo stupro di gruppo e che adesso è parte lesa nel processo contro Ciro Grillo e i suoi tre amici genovesi (il nome della giovane è di fantasia).
Adesso, a sei anni di distanza da quei due giorni di luglio a Porto Cervo analizzati, studiati, vivisezionati nell’aula a porte chiuse del tribunale di Tempio Pausania, si vede la fine del giudizio di primo grado. Per Grillo junior e per gli altri imputati: Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia.
L’ultima udienza, dopo l’ennesima battaglia fra legali, ha segnato la fine della fase istruttoria e ha portato a stilare il calendario da qui a luglio. Difficile fare previsioni ma è lecito immaginarsi che la sentenza possa arrivare a settembre (più probabile), se non proprio a fine luglio.
Le prossime tappe
In ogni caso il prossimo 30 giugno toccherà al pm Gregorio Capasso spiegare in aula perché secondo l’accusa i quattro imputati sono colpevoli di stupro. E soprattutto formulare la richiesta degli anni di condanna per il figlio di Beppe Grillo e per i tre amici.
Il giorno dopo sarà la volta dei legali di parte civile, quindi Giulia Bongiorno e Dario Romano per Silvia e Vinicio Nardo per Roberta, l’amica presente nella casa del Pevero (anche qui il nome della ragazza è di fantasia).
Il 10, 11 e 12 luglio a prendere la parola saranno invece gli avvocati dei quattro genovesi: Alessandro Vaccaro, Gennaro Velle, Ernesto Monteverde, Andrea Vernazza, Enrico Grillo, tutti del Foro di Genova; Mariano Mameli ed Antonella Cuccureddu del Foro di Sassari.
A quel punto, sempre che gli avvocati non finiscano di parlare al pomeriggio inoltrato, bisognerà capire se la Procura e le parti civili vorranno replicare (facendo slittare il processo a dopo la pausa di agosto) oppure se il collegio presieduto da Marco Contu si ritirerà immediatamente in camera di consiglio.
Ciro potrebbe parlare in aula
«Adesso – ha spiegato a fine udienza l’avvocata Antonella Cuccureddu, che con il collega Gennaro Velle difende Corsiglia – valuteremo se gli imputati rilasceranno dichiarazioni spontanee, che possono essere fatte in qualunque momento. Il nostro assistito però ha già reso circa dodici ore di esame dibattimentale, quindi noi non abbiamo moltissimo da aggiungere. Valuteranno gli altri difensori, ma probabilmente sì».
Corsiglia infatti è stato l’unico a sottoporsi a interrogatorio, ed è anche l’unico a rispondere individualmente dell’accusa di violenza sessuale, mentre non gli viene contestato lo stupro di gruppo.
“No alle nuove memorie per conto di Silvia”
Oggi lo stesso collegio ha decido di rigettare le memorie depositate alla scorsa udienza dai legali di Silvia. Si tratta di “osservazioni” da parte di Franco Marinelli, ordinario di Medicina Legale alla Sapienza, e di Donata Favretto, associata in Tossicologia Forense, in cui di fatto si ribadisce che quella sera Silvia non ha espresso alcun consenso a un rapporto sessuale.
Una risposta alla consulenza delle difese, scritta dal medico legale Marco Salvi, che invece sostiene come “se la ragazza avesse bevuto tutto l’alcol che dice, sarebbe finita in coma”.