Fa finta di niente Matteo Salvini. “I rapporti sono splendidi. Leggo i giornali e sorrido”, dichiara a margine di un evento a Como, in merito alle polemiche con l’altro vice premier, Antonio Tajani.
Poi però riprende a parlare proprio dei destini del mondo. E questo nonostante lo sfogo del forzista contro i “populisti quaquaraquà”; nonostante l’irritazione dopo la telefonata del leghista con il vicepresidente Usa Vance; e dopo l’intervista di Durigon a Repubblica che lo invitava a farsi dare una mano dal Carroccio in politica estera.
“Emozionante che Russia, Ucraina e Usa si parlino”, dichiara invece il vicepremier leghista. “Dobbiamo accompagnare questo percorso di pace”, continua. E ancora: “Ringrazio chi ha riportato dopo tre anni di guerra al tavolo Russia e Ucraina e quindi il presidente americano Trump che ha fatto di più in due mesi che altri in tre anni. Spero che l’Europa, che non c’è ai negoziati perché per tre anni non ha parlato di pace, accompagni questo processo e non lo boicotti”.
Per poi aggiungere: “Faccio il mio lavoro, sarebbe sorprendente che qualcuno contestasse il fatto che faccio il ministro dei Trasporti e parlo di investimenti sull’alta velocità negli Usa con il vice presidente americano; sull’acqua con il premier israeliano e sul ponte sullo Stretto con le istituzioni europee. Io faccio il mio mestiere”.
Declina con tutti altri toni la questione, la leghista Susanna Ceccardi. “Noi un partito di quaquaraquà? Quelle di Tajani sono affermazioni irricevibili”, attacca l’eurodeputata. “Salvini ha chiamato il suo omologo Vance, il vicepremier ha anche un ruolo politico, è segretario di uno dei più importanti partiti, ha il diritto, ma anche il dovere, di intrattenere i rapporti con il più grande partito conservatore del mondo”.
Poco prima un altro leghista, Massimiliano Romeo, aveva chiesto alla maggioranza di “abbassare i toni”. E a proposito del ReArm Europe aveva aggiunto: “Le perplessità sul piano a livello europeo così come è stato presentato inizialmente da von der Leyen sono le perplessità di tutta la maggioranza”.
A smorzare i toni ci prova anche il portavoce di Forza Italia Raffaele Nevi. “Nessun vertice di maggioranza, non serve. – dichiara il forzista – I leader della coalizione di governo si vedono e si sentono continuamente e non ci sono problemi di fondo se non enunciazioni per rimarcare le proprie posizioni e la propria identità”. “Tajani ieri ha spiegato che vuole fare un partito serio e non superficiale e non fatto di quaquaraquà, ma non ha detto che la Lega è un partito di quaquaraquà.
Invece c’è chi come Guido Crosetto legge la tensione nel governo come normale dialettica politica. “Sono segnali normali, ognuno lancia messaggi al proprio elettorato, ma non vedo sfaldamenti particolari in maggioranza. La strada in politica estera è dritta e non consente particolari deviazioni”, dichiara il ministro della Difesa.