Le reliquie di Carlo Acutis in vendita su Internet. Una denuncia nei confronti di ignoti è stata sporta dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, dopo che sul web sono state messe all’asta alcune reliquie attribuite al beato, la cui canonizzazione è fissata il prossimo 27 aprile durante il Giubileo degli adolescenti. Il suo corpo è custodito nel santuario della Spogliazione. L’esposto è stato già trasmesso alla procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone che ha subito avviato gli accertamenti.
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23 Maggio 2024

L’annuncio su eBay
“Relic reliquary” del Beato Carlo Acutis “ex capillis con certificato” si legge nell’annuncio apparso su eBay che scade mercoledì. Il venditore privato che utilizza un nickname ha già avuto 17 offerte e l’ultima ha portato i capelli di Acutis a un valore di 2.110 euro.
Non solo Acutis: su alcuni dei principali siti internet di e-commerce si possono trovare pezzi di tunica o di ossa di San Francesco, foglie del roseto francescano, polvere della vite prodigiosa di Santa Rita da Cascia, pezzi del velo di Santa Chiara di Montefalco, polveri del sepolcro di Santa Chiara di Assisi. Si va da richieste di 2 o 3 euro sino a 150-200 euro, per alcune ci sono anche gli sconti.
Semeraro: “Immorale e illegale”
Non si sa chi sia l’anonimo che offre online le presunte reliquie del beato Acutis, né da dove vengano. Il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del dicastero per le Cause dei Santi, ha spiegato al Tg1 di avere fatto partire una denuncia tramite un legale dopo essersi consultato con il postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione, Nicola Gori. “L’idea stessa del commercio” delle reliquie “è un fatto abominevole sia sotto il profilo morale e cristiano ma anche sotto il profilo del diritto canonico, della legge della Chiesa”, ha dichiarato Semeraro: “È qualcosa che è assolutamente da condannare”.
Autenticità e gratuità delle reliquie
Già nel 2022 lo stesso postulatore aveva spiegato di aver ricevuto “da più parti” segnalazioni di reliquie del beato Carlo Acutis “che non rispondono ai requisiti canonici richiesti e che non rispettano quanto determinato dall’Istruzione della Congregazione delle Cause dei Santi su ‘Le reliquie nella Chiesa: Autenticità e Conservazione’, del 16 dicembre 2017. In particolare”, proseguiva Nicola Gori, “ribadiamo che le reliquie per essere autentiche devono riportare sigillo su ceralacca e documento di autentica con la firma del Postulatore. Occorre poi fare attenzione che questi non siano stati manomessi o contraffatti. Nessun altro è autorizzato ad autenticare le reliquie di Carlo Acutis, fatta eccezione per il Vescovo di Assisi. Inoltre, ricordiamo che le reliquie vengono concesse gratuitamente, senza nessuna somma di denaro in cambio. Per questo, invitiamo i pastori della Chiesa a vigilare sul fenomeno delle false reliquie, e chiediamo la collaborazione dei sacerdoti, religiose, religiosi e laici, nel segnalare alla Postulazione casi di frode o di abusi in materia. Ringraziamo quanti ci aiuteranno nell’arginare un fenomeno tanto increscioso”.