“A pagina 101 del libro L’Influencer ho scritto una lettera a Giorgia Meloni. L’ho stampata e gliel’ho consegnata a mano: riguarda la vicenda autogrill. La premier mi ha risposto dicendo che farà ciò che le ho chiesto e che ha dato disposizione per togliere il segreto di stato. Lo farà? Non vedo l’ora e finalmente capiremo chi dice bugie e chi racconta la verità. Il segreto di stato è una cosa seria, non si usa per l’autogrill”. A scriverlo su X il leader di Italia viva Matteo Renzi.
Renzi si riferisce all’incontro in autogrill del dicembre del 2020 tra lui e Marco Mancini. Incontro ripreso con il telefonino da un’insegnante che passava lì per caso, o almeno questo è stato sempre raccontato, e poi mesi dopo trasmesso in esclusiva da Report. Dopo la pubblicazione di quel servizio Mancini è stato travolto dalle polemiche (si era nel pieno di una crisi politica e l’incontro era stato ritenuto particolarmente inopportuno) tanto da essere convinto a un pensionamento anticipato. Di più: da quella vicenda sono nate diverse inchieste giudiziarie, figlie delle denunce di Renzi e di Mancini. La procura di Roma ha verificato se esistessero collegamenti tra la donna ed esponenti della nostra intelligence (per fugare la possibilità di un complotto) ma nessun elemento era emerso.
Nell’ambito di indagini difensive, però, i legali di Mancini avevano ascoltato l’allora numero 1 del Dis, Elisabetta Belloni. Dopodiché Belloni opponeva il segreto di Stato non al principio dell’interrogatorio, “per tutelare chissà quale segreto”, ma quando l’avvocato di Mancini le pone alcune domande sul funzionamento dei Servizi, domande alle quali la norma le imponeva di non rispondere.