Un fendente all’addome di un ventenne, per gelosia. In prognosi riservata la vittima, arrestato per tentato omicidio il suo aggressore. Accade tutto nella piazza della movida di Vico Equense, tra la folla. Un giovane di venti anni guarda una ragazza di un’altra comitiva. Vuole conoscerla e prova a parlarle. Basta questo. Non si aspetta la reazione del fidanzato, forse non si è neanche accorto nel caos del sabato sera nel comune turistico della penisola sorrentina che la ragazza sia accompagnata.
Scatta una lite, sono le 22 e nella piazza si scatena il panico. Il fidanzato geloso colpisce il giovane alla testa con un ombrello fino a spaccarlo. E continua a infierire sul ragazzo ormai a terra e incapace di difendersi. Poi la coltellata all’addome. Lo salvano gli amici, sono loro a fare scudo al ventenne di origini egiziane, ma residente da anni a Vico Equense, ormai privo di sensi.
Sono i vigili urbani i primi a intervenire nella centralissima piazza Umberto I, subito dopo arrivano i carabinieri. Ora il ventenne è in prognosi riservata, ricoverato da ieri sera nel vicino ospedale di Castellammare di Stabia. È in osservazione, questa mattina i medici non l’hanno ancora dichiarato fuori pericolo di vita. Sono stati gli amici del giovane in gravi condizioni e le telecamere della videosorveglianza dei locali della piazza a permettere di ricostruire la serata di violenza e paura. I militari ascoltano subito le testimonianze di diverse persone e analizzano alcune immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza dei locali.
Ricostruita la dinamica dei fatti e identificato l’aggressore: Antonio Volpe, 30enne di Vico Equense come la vittima e già noto alle forze dell’ordine. Volpe che percuote il giovane egiziano con il manico di un ombrello, ripetutamente, al volto e alla testa fino a spezzare lo stesso ombrello. Poi il coltello a serramanico e il colpo all’addome del giovane. In difesa del 20enne intervengono due suoi amici, uno nel tentativo di disarmare Antonio Volpe si ferisce alla mano destra.
L’arma non è stata trovata, sequestrato ciò che resta dell’ombrello. L’arrestato finito in carcere, dovrà rispondere alla procura di Torre Annunziata di tentato omicidio.