Brunello Cucinelli: “Non ho paura dei dazi e nemmeno dell’intelligenza artificiale”

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È stata un’occasione di festa per Brunello Cucinelli, la cerimonia con la quale è stato insignito, a Caserta, del dottorato in architettura honoris causa all’Università degli studi della Campania. Nell’aula magna del Rettorato dell’ateneo campano, è stato protagonista di una giornata dedicata a valorizzare l’impronta culturale del suo lavoro di imprenditore. Il dottorato in “Design per il Made in Italy: Innovazione e sostenibilità” è infatti il riconoscimento alle “sue abilità imprenditoriali e il suo indubbio valore umano e spirituale”.

Cerimonia solenne alla presenza della ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e di quattro rettori: da quello dell’università di Caserta Gianfranco Nicoletti a Roberto Tottoli (università Orientale di Napoli), Maurizio Oliviero (università di Perugia), Antonio Garofalo (università Parthenope di Napoli). Nicoletti ha spiegato in apertura il senso un dottorato conferito per i “valori etici che Cucinelli ha realizzato con la sua imponente opera industriale”. Cucinelli, ha aggiunto il magnifico rettore, ha seguito “ideali che ci fanno riconoscere il lui il portatore di un nuovo umanesimo”. E illustrare le sostanze di questo nuovo umanesimo è stato il cuore della lectio di Cucinelli. Un discorso denso sulle fondamenta spirituali della sua vita: il “babbo contadino che mi ha insegnato a guardare le stelle”, San Francesco e San Benedetto, “i pilastri che ho avuto sempre nella testa”. Si può imparare a edificare anche guardando la loro lezione: “San Francesco raccomandava ai frati di edificare chiese semplici, pulite e belle per essere più vicine a Dio”. Poi il focus della lezione si è spostato sull’azienda che ha fondato, guidata da una logica non lontana da quei valori culturali che ha respirato nella sua formazione: “Bisogna realizzare giusti profitti, stare attenti che gli esseri umani lavorino in luoghi belli e che siano considerati come essere pensanti. Soprattutto bisogna sempre tenere presente che il lavoro deve alleggerire l’anima”.

L’anima torna nel discorso di Cucinelli più volte, perché è ciò che aiuta un imprenditore a realizzare quella “sostenibilità economica, culturale e tecnologica” a cui Ctiene in particolar modo. Nella sua azienda c’è una deadline: dopo le 17.30 è vietato leggere e mandare email di lavoro, “perché abbiamo bisogno di andare a curare la nostra anima”. La sostenibilità ambientale invece è il rispetto del genius loci: saper ascoltare l’ambiente e non tradirlo. Questo consente di aspirare a quel “nuovo contratto sociale con il Creato” che costituisce un tema portante della sua filosofia. E in questa filosofia non c’è posto per la paura del futuro. Non dell’Intelligenza artificiale, che va considerata “una nuova cittadella” in cui sentirsi a casa, non dei dazi imposti da Trump che in questo momento sembrano poter cambiare l’ordine mondiale. «La storia parla da sola. Da Marco Polo in poi quando ci sono stati i dazi ci sono state conseguenze, perché le economie sono tutte collegate» dice a margine della cerimonia e aggiunge di non essere preoccupato perché «se perdiamo tempo a parlare di cosa non ci piace lo sottraiamo alla creatività».

E infine, un appello ai giovani: “Studiate il giusto, perché c’è un’intelligenza legata allo studio e una legata all’anima. Cercate soprattutto di essere persone per bene”. Gran finale sull’amore: “ragazzi siate soprattutto innamorati pazzi. Essere innamorati è più importante dei voti. Se perdete un giorno di scuola non fa niente, ma perdere un amore è un peccato”.

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