Il regista e sceneggiatore americano Paul Schrader, 78 anni, che ha diretto American Gigolò e scritto il soggetto di film come Taxi Driver e Toro scatenato, è accusato di aver molestato sessualmente la sua ex assistente. In una causa depositata giovedì scorso al tribunale di New York, la ventiseienne Jane Doe, sostiene che Schrader l’ha aggredita sessualmente durante il Festival di Cannes dello scorso anno “attirandola in una stanza d’albergo e afferrandola e baciandola con la forza, nonostante le sue proteste verbali”, come si legge negli atti di citazione in giudizio resi noti dai media statunitensi.
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15 Gennaio 2025

Paul Schrader era a Cannes con il suo ultimo film Oh, Canada – I tradimenti, interpretato da Richard Gere, Jacob Elordi e Uma Thurman. L’avvocato Philip Kessler, legale di Schrader, ha respinto le accuse, definendo l’azione legale una “causa disperata, opportunistica e frivola”. Jane Doe, che ha lavorato per Paul Schrader da maggio 2021 a settembre 2024, è riuscita a liberarsi e a fuggire dalla stanza d’albergo, si legge sempre negli atti depositati in tribunale. Tre giorni dopo, la donna è tornata nella stanza d’albergo del regista dopo aver “ricevuto numerose chiamate e messaggi di testo arrabbiati, in cui Schrader sosteneva di essere ‘in fin di vita’ e di non poter fare le valigie”. Quando ha aperto la porta, Schrader avrebbe indossato “solo un accappatoio aperto, con il pene completamente esposto”. L’ex assistente afferma di aver fatto le valigie “in un silenzio terrificante” il più velocemente possibile prima di lasciare la sua stanza d’albergo.

La denuncia sostiene, inoltre, che Schrader “ha ripetutamente dimostrato per iscritto di aver capito che la sua condotta era sgradita e offensiva” per la sua ex assistente, “eppure ha consapevolmente proceduto a molestarla e a toccarla con la forza”. Dopo aver presumibilmente rifiutato le avances sessuali di Schrader, la donna sostiene che lui “si è ritorto contro di lei e ha terminato il suo lavoro nel settembre 2024”. La causa sostiene che due giorni dopo Paul Schrader ha inviato alla sua ex assistente una mail come “pieno riconoscimento del suo comportamento illegale e predatorio”, scrivendo: “Ho fatto una cazzata… Se sono diventato un Harvey Weinstein nella tua mente, allora ovviamente non hai altra scelta che mettermi nello specchietto retrovisore”.
In seguito, l’ex assistente si è rivolta a un legale, che avrebbe concordato un accordo con la difesa del regista per il pagamento da parte di Schrader di una somma riservata per risolvere le sue accuse. Tuttavia, Paul Schrader avrebbe rimandato la firma dell’accordo. Dopo diverse settimane, l’avvocato della donna sostiene che il regista ha deciso che “non avrebbe potuto vivere con se stesso” se avesse accettato l’intesa e ha ripudiato l’accordo vincolante.

L’avvocato di Schrader, Philip Kessler, ha dichiarato a The Hollywood Reporter che l’azione legale è “una causa disperata, opportunistica e frivola per far rispettare un accordo che non è mai stato firmato da Paul Schrader“. Kessler ha affermato che le accuse citate nella denuncia sono “per molti aspetti inaccurate, per altri aspetti materialmente fuorvianti ed esagerate. Schrader non ha mai fatto sesso con la sua ex assistente. Si dimostrerà che le circostanze sono state gonfiate a dismisura rispetto alla realtà”. E ha aggiunto: “Intendiamo difendere vigorosamente Schrader da ogni accusa”.