Uno, due, tre Van der Poel. L’olandese fa tre con le dita sul traguardo del velodromo Petrieux: è ancora sua la Parigi-Roubaix, la terza di fila dopo quelle conquistate nel 2023 e nel 2024. Tre consecutive con solo Octave Lapize (1909-1911) e Francesco Moser (1978-1980). La vittoria, però, Van der Poel ha dovuto sudarsela contro uno straordinario Tadej Pogacar, secondo (a oltre un minuto, è vero), ma in partita fino a 38 km dall’arrivo, dove è stato fermato da una caduta in curva. Erano davanti da soli, i due campioni: poi la sfortuna – o la troppa foga, o troppa ambizione di Pogi – ha fatto la differenza e ci ha privati di un finale al cardiopalma. Da lì in poi è stato un assolo di Mathieu e un lungo, vano inseguimento del campione del mondo, che può però sorridere sul traguardo: era la sua prima volta sul pavé della Roubaix. Tornerà per vincerlo, e molto probabilmente, prima o poi, ci riuscirà.
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di Cosimo Cito
09 Aprile 2025

La cronaca
Una Roubaix velocissima, a quasi 47 di media, corsa su terreno umido ma senza pioggia. Via una fuga a otto nei primi km, senza uomini di peso dentro. Ganna, 13° alla fine, viene frenato da un problema meccanico nel primo tratto di pavé, poi da altri piccoli problemi nella Foresta di Arenberg, dove si ferma anche Jonathan Milan con una ruota in frantumi. Non è giornata per gli italiani: Moro e Gazzoli cadono all’inizio, Ballerini deve ritirarsi dopo aver impattato con una borraccia offertagli da uno spettatore. Il primo spartiacque, come sempre, è la Foresta: Pogacar mette il naso davanti e tira il collo a tutti. Nei tratti successivi si forma un quintetto con Van der Poel, Pedersen, Bissegger e Philipsen. Prima svolta ai -71: Pogi attacca ancora e Pedersen fora. Restano in tre: Pogacar è nel sandwich Alpecin con Vdp e Philipsen, ma riesce a scrollarsi via la presenza di quest’ultimo, già secondo alla Roubaix e vincitore di una Sanremo nel 2024.
Van Der Poel colpito in faccia da una borraccia lanciata da uno spettatore durante la Parigi-Roubaix

La caduta di Pogacar
Pogi e Vdp restano da soli a una quarantina di km dall’arrivo, quando avviene il fatto decisivo della giornata: Pogacar approccia con troppa foga una curva verso destra sul pavé numero 9, quello da Pont-Thibault a Ennevelin. Deve mettere piede a terra, cambia bici, resta indietro di una ventina di secondi. A quel punto inizia uno straordinario inseguimento: Van der Poel davanti, Pogacar dietro per tanti km e pochi secondi. Il ricongiungimento sembra possibile, e in quei momenti concitati Van der Poel viene anche colpito da una borraccia lanciatagli da uno spettatore – tifoso della Visma di Van Aert – in pieno viso. Mathieu non fa una piega e tira dritto, mentre Pogacar inizia a far fatica e deve di nuovo cambiare bici. Stessa sorte capitata, ma quando ha già più di un minuto di vantaggio, a Van der Poel in pieno Carrefour de l’Arbre. È tardi per capovolgere le sorti di una gara segnata. Mathieu arriva esultando nel velodromo, Pogacar (2° a 1’18”) è sorridente e abbraccia il rivale. Come alla Sanremo, il braccio di ferro l’ha vinto Van der Poel. E ora i due sono pari: 8 Classiche Monumento vinte a testa. Terzo Pedersen davanti a Van Aert e Vermeersch a oltre 2 minuti. Ganna è 13° a 4’45”. “Questo primato delle tre vittorie consecutive significa tantissimo, è stata una corsa dura” le prime parole di Van der Poel, “ho sofferto tanto, dopo la caduta di Pogacar gli ultimi due sterrati erano con vento contrario, è stata una sofferenza. Stavamo andando fortissimo io e Tadej, lui ha giudicato male quella curva, io sono stato veloce con i riflessi a salvarmi e ho perso subito un bel gap. Non sapevo esattamente quale fosse il mio vantaggio, quando ho forato siamo stati rapidi nel cambio della bici. È la rivincita della settimana scorsa al Fiandre? No, ho ritrovato le mie gambe migliori, è bellissimo lottare con un campione come Tadej. Mi ha sorpreso, ha dimostrato anche oggi di essere un talento eccezionale. Probabilmente saremmo arrivati insieme senza quel suo errore”. Non li rivedremo più, per ora, duellare: Pogacar sarà già in corsa nelle Ardenne, da domenica. Van der Poel non si vedrà più fino al Tour de France. Dove avranno obiettivi molto diversi. Ma ci hanno fatto divertire da matti.