Si è concluso stamattina, al tribunale di Trento, l’interrogatorio di Bojan Panic, il ragazzo di 19 anni che a Mezzolombardo ha ucciso a coltellate il padre Simeun per difendere la madre Milka dall’ennesima violenza.
Nel corso dell’interrogatorio davanti al gip Gianmarco Giua, durato circa un’ora e mezza, Panic è stato “assolutamente collaborativo” e il giudice si è riservato di decidere sulla convalida del fermo. Il giovane, ha spiegato la sua avvocata Veronica Manca, “è ancora in fase di shock e di elaborazione, quindi saranno fondamentali il supporto psicologico e la tutela per consentirgli di riprendere una quotidianità che lo lasci tranquillo rispetto all’impatto mediatico e alla vicenda giudiziaria”.
Bojan Panic ha “risposto a tutte le domande del gip e anche alle precisazioni chieste dal pm. Siamo assolutamente a disposizione per chiarimenti e precisazioni. Le domande sono state approfondite e hanno scandagliato tutto quello che è successo, da quella sera fino ai giorni immediatamente precedenti, al percorso di vita”, ha detto anche la legale. “Uno degli obiettivi è farlo tornare a studiare, ma questa è una sua scelta personale e stiamo valutando anche con la famiglia”, ha aggiunto Manca.