Si è aperto stamattina in Tribunale a Milano il processo per falso in bilancio proprio di Visibilia srl, che vede imputata la ministra del Turismo Daniela Santanchè con altri 15 tra manager e dipendenti e una società.
Ed è nella prima udienza che il Tribunale di Milano ha chiesto ai pm milanesi di riformulare le imputazioni relative al falso in bilancio, suddividendo le singole annualità e posizioni (chi ha fatto cosa) e di indicare quale sia stato il deficit organizzativo di Visibilia srl in liquidazione.
I capi di imputazione con cui i pm Marina Gravina e Luigi Luzi, coordinati dall’aggiunto Roberto Pellicano contestano a Santanchè e ai suoi coimputati le false comunicazioni sociali per il caso Visibilia e alla società le carenze nel modello organizzativo vanno quindi riscritti. Per non correre il rischio di nullità.
Il Tribunale di Milano ha chiesto inoltre ai pm di “produrre”, ossia inserire nel fascicolo del dibattimento, i bilanci della società.
È quanto emerso al termine della prima udienza del processo in cui si contesta alla ministra di Fratelli d’Italia e ai suoi coimputati le false comunicazioni sociali e, alla società, le carenze nel modello organizzativo. Il presidente del collegio, Giuseppe Cernuto, a cui è stata posta una questione di nullità dell’avviso di conclusione delle indagini, ha rinviato l’udienza al prossimo 13 maggio: è stata l’avvocata Antonella Augimeri, legale dell’ex consigliere del cda di Visibilia, Massimo Cipriani, a chiedere proprio la nullità del decreto di rinvio a giudizio per violazione dei diritti della difesa. E i giudici si sono riservati di decidere nella prossima udienza, fissata per il 13 maggio.
Legata alle vicende contabili di Visibilia ci sarebbero anche i costi di ristrutturazione della villa di Daniela Santanchè a Marina di Pietrasanta. L’immobile nella pineta della Versiliana, donato al figlio, sarebbe stato ristrutturato scaricando i costi sulla Visibilia srl. Fatture che peraltro, stando alla denuncia dell’imprenditore che ha fatto i lavori da 250mila euro, la ministra al Turismo Daniela Santanché non ha mai saldato.
La villa sarebbe stata ristrutturata, secondo il Fatto quotidiano che pubblica la notizia, con una lunga lista di abusi edilizi che sono valsi una rivalutazione a quasi quattro milioni. In particolare la senatrice, secondo il quotidiano, avrebbe scaricato oltre 130mila euro sulla Srl poi fallita e da oggi a processo per i falsi in bilancio che la procura di Milano le contesta nei rendiconti dal 2016 al 2020. “Non ho più visto un soldo, lei è sparita, non siamo stati pagati. I lavori superavano i 250mila euro – denuncia Michele Mascio, il titolare di Square Garden Conservatories, che ha eseguito i lavori -. Avevamo un accordo per cui una parte era ‘cambio merce’: Visibilia ci doveva fare pubblicità su ‘Ville e Giardini’, ma una parte era da pagare. La signora invece è sparita”.