Dopo tre anni di discussioni, gli Stati membri dell’Organizzazione mondiale della sanità hanno raggiunto un accordo storico su come affrontare le future pandemie. Lo rende noto lo stesso organismo in un comunicato stampa.
“Dopo oltre tre anni di intensi negoziati – si legge nella nota – gli Stati membri dell’Oms hanno compiuto un importante passo avanti negli sforzi per rendere il mondo più sicuro dalle pandemie, elaborando una bozza di accordo da sottoporre all’esame della prossima assemblea mondiale della Sanità a maggio”.

L’accordo include dichiarazioni di principio ma anche alcuni elementi concreti, come la creazione di un meccanismo per la condivisione di agenti patogeni, chiamato Pabs. Non c’è però nessun obbligo sui trasferimenti tecnologici (che sono però auspicati, seppur concordati tra i singoli Stati) e l’idea di una catena di approvvigionamento e logistica per ampliare l’accesso ai prodotti sanitari.
L’accordo sottolinea come sia rispettata la sovranità dei Paesi nel gestire le questioni sanitarie interne e non impone direttive specifiche, come divieti di viaggio o obblighi vaccinali.
A questo accordo si è arrivati dopo che nel dicembre 2021 fu istituito l’Intergovernmental Negotiating Body. Riunitosi 13 volte in maniera formale e con numerose negoziazioni informali, l’Inb ha finalizzato questa proposta. L’assemblea dell’Oms inizierà il 19 maggio 2025.
«Le nazioni del mondo hanno fatto la storia oggi a Ginevra», dice il dottor Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms. «Raggiungendo un consenso sull’Accordo pandemico, non solo hanno messo in atto un patto generazionale per rendere il mondo più sicuro, ma hanno anche dimostrato che il multilateralismo è vivo e vitale, e che nel nostro mondo diviso le nazioni possono ancora collaborare per trovare un terreno comune e una risposta condivisa alle minacce comuni».