La variante Omicron fa segnare un altro record, l’Italia che si avvia a ripartire dopo il lungo periodo di vacanze di Natale e dell’Epifania supera il milione di casi settimanali. Le persone positive tra il 3 gennaio e ieri sono state infatti 1.108.961, contro le 680.688 della settimana precedente. Si tratta di un incremento del 62,9%, molto più contenuto di quello precedente (+163%) ma comunque importante. Ci vorranno alcuni giorni per capire se il rallentamento della crescita proseguirà. Il numero delle persone infette in Italia intanto si appresta a superare i due milioni.
La percentuale di positività rispetto ai test comunque sono aumentate in modo importante. I tamponi la settimana scorsa erano stati 6 milioni e 192 mila e questa 6 milioni e 611 mila (un altro record).
Sicilia ed Emilia-Romagna su del 140%
Se si osservano i dati regionali, la spinta dell’epidemia in alcune zone del paese sembra aver rallentato in modo consistente. Tra le grandi realtà che vanno peggio ci sono Sicilia ed Emilia-Romagna. Ecco i numeri. La Provincia di Bolzano passa da 3.680 a 9.128 casi (+5.448, +148%), la Sicilia da 27.789 a 67.018 (+39.229, +141,1%), l’Emilia-Romagna da 49.643 a 118.704 (+69.061, +139,1%), la Provincia di Trento da 6.390 a 14.009 (+7.619, +119,2%), il Friuli Venezia Giulia da 10.698 a 22.007 (+11.309, +105,7%), la Valle d’Aosta 1.720 a 3.453 (+1.733, +100,7%), l’Abruzzo da 15.114 a 28.823 (+13.709, +90,7%), il Lazio da 47.127 a 85.093 (+37.966, +80,5%), la Basilicata da 3.282 a 5.834 (+2.552, +77,7%), il Veneto 56.375 a 99.945 (+43.570, +77,2%), la Puglia da 22.062 a 37.775 (+15.713, +71,2%), il Piemonte da 55.300 a 92.188 (+36.888, +66,7%), la Calabria da 8.845 a 13.515 (+4.670, +52,7%), la Sardegna da 5.202 a 7.672 (+2.470, +47,4%), il Molise da 1.647 a 2.309 (+662, +40,1%), la Toscana da 68.677 a 95.976 (+27.299, +39,7%), la Lombardia da 194.861 a 272.138 (+77.277, +39,6%), le Marche da 9.325 a 12.622 (+3.297, +35,3%) , la Campania da 64.433 a 87.113 (+22.680, +35.1%), la Liguria da 11.147 a 14.081 (+2.934, +26,3%), l’Umbria da 17.371 a 19.558 (+2.187, +12,5%).
Calabria e Liguria hanno già dati da arancione
La crescita dei casi porta anche a un aumento dei ricoveri. La maggior parte dell’Italia è in giallo ma probabilmente da lunedì prossimo ci saranno alcune Regioni in arancione. Per finire in quello scenario bisogna avere contemporaneamente oltre il 30% dei letti ordinari e il 20% di quelli di intensiva occupati. Ieri hanno superato quelle due soglie la Calabria (35,8% e 20,1%), e la Liguria (36,9% e 20,4%). Se fino a giovedì continueranno ad avere dati come questi finiranno in arancione. Poi ci sono due Regioni molto in bilico. Si tratta di Piemonte (29,6% e 23,1%) e Friuli Venezia Giulia (27% e 21,1%). In Totale, insieme a quelle citate, sono 8 le Regioni e le Provincie (si aggiungono Marche, Trento, Toscana e Veneto) che hanno superato il 20% della terapia intensiva. Poi c’è la Sicilia che rispetta quel limite (è al 16,4%) ma va molto scavalca nettamente quello dei letti ordinari, visto che è quasi al 37% di occupazione.
L’occupazione dei letti ordinari sale più di quella delle intensive
Ieri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive c’erano 17.242 persone, cioè 4.167 in più di domenica 2 dicembre, il 31,8%. Si tratta di un incremento superiore rispetto a quello della scorsa settimana ed è un dato al quale fare molta attenzione. Il grande timore degli esperti e non solo è che Omicron, che provocherebbe casi meno gravi rispetto alla variante Delta, riempia comunque gli ospedali, che sono già in difficoltà. L’incremento adesso è piuttosto importante, l’altra settimana era stato del 26,8%, prima ancora del 18%.
In terapia intensiva invece ieri c’erano 1.595 persone, contro le 1.319 di domenica scorsa, cioè 276 in più, il 20,9%. In questo caso la crescita è uguale a quella della settimana precedente (+21,1%) e più contenuta, probabilmente a dimostrazione che i casi adesso sono meno gravi anche grazie alla protezione del vaccino. Precedentemente le intensive erano cresciute del 12,7 e del 16,5%. Va ricordato che nei momenti più duri della pandemia, dal punto di vista dei ricoveri, negli ospedali sono entrate anche 38 mila persone, delle quali fino a 4 mila in terapia intensiva. Siamo ancora molto distanti da quei livelli.
Il numero dei morti cresce di oltre un terzo
Ieri il numero totale dei decessi è salito a 139.038. Nell’ultima settimana sono state 1.392 le persone morte a causa del Covid, contro le 1.035 della precedente. L’incremento è stato così del 34,4%, cioè molto più alto di quelli delle altre settimane (che erano stati del 6,7%, del 19,7% e del 27,3%).