Il virus galoppa ma, soprattutto grazie ai vaccini, l’epidemia cambia e di conseguenza anche il profilo dei malati e dei ricoverati. E così il bollettino quotidiano, quello che ogni giorno riporta i numeri dei contagi, delle ospedalizzazioni, dei decessi, dei guariti e dei dimessi diventa un caso. Ad aprirlo è Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova: “Bisogna finirla col report serale che non dice nulla e non serve a nulla se non mettere l’ansia alle persone, siamo rimasti gli unici a fare il report giornaliero – attacca l’infettivologo a Radio Cusano Campus – Che senso ha dire che abbiamo 250mila persone che hanno tampone positivo? Bisogna specificare se sono sintomatici, asintomatici, sono ricoverati, stanno a casa”.
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Il report quotidiano diventa un caso, Bassetti: “Non ha più senso, anche i dati dei deceduti sono falsati”
“Da una parte – dice Bassetti – sono numeri che ci fanno fare brutta figura col resto del mondo, perché sembra che vada tutto male e invece non è così, nella realtà altri paesi che hanno molti più contagi di noi cercano di gestirli in maniera diversa. Se continuiamo così finiremo con l’andare in lockdown di tipo psicologico e sociale”. “Questa modalità di gestione del Covid – insiste Bassetti che si era già speso per la riduzione delle quarantene, diventata poi reale per ordinanza del ministero – deve cambiare. Non dobbiamo continuare a contare come malati di Covid quelli che vengono ricoverati per un braccio rotto e risultano positivi al tampone”, che secondo uno studio della Fiaso sono il 34%.
“La cosa importante – secondo Bassetti – sarebbe sapere quanta gente entra in ospedale con la polmonite da Covid e quanta gente invece entra in ospedale per altre patologie e ha un tampone positivo. Bisogna capire se la pressione sugli ospedali è da polmonite da Covid oppure se è dovuto all’enorme numero di tamponi che viene fatto. Ci vorrebbe una distinzione molto chiara. Gli ospedali sono pieni di non vaccinati, che devono vaccinarsi”. Come ha spiegato anche il ministro Roberto Speranza in conferenza stampa, il 10% dei No Vax di tutta Italia occupa due terzi dei posti letto in terapia intensiva e la metà dei posti letto in area medica.
Ma l’infettivologo non è l’unico a pensarla così. D’accordo c’è anzitutto un esponente del governo, Andrea Costa, sottosegretario alla Salute: “Condivido la posizione di Matteo Bassetti circa l’inutilità di un report giornaliero dei contagi, perché il numero dei contagi di per sé non dice nulla. Da parte mia ho proposto anche al ministro della Salute di fare una riflessione sull’attuale sistema di report e la mia posizione è condivisa dal mio partito Noi con l’Italia. Mi auguro che possa diventare maggioritaria all’interno della maggioranza”. Nella situazione attuale, spiega Costa, “è necessario soffermarsi essenzialmente sui dati delle ospedalizzazioni e occupazione delle terapie intensive”.
Dal governo al Comitato tecnico scientifico: secondo Donato Greco, ospite a Rai Radio 1, “sarebbe un’ottima idea far diventare settimanale il bollettino dei contagi, mi sembrerebbe naturale farlo. Noi del Cts stiamo discutendo del parlarne col governo”.
In realtà il monitoraggio settimanale della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, con numeri e commenti, esiste già, da tempo, ogni venerdì con la conferenza stampa di Gianni Rezza e Silvio Brusaferro. La proposta sarebbe di tenere in piedi solo quello e rinunciare al conteggio quotidiano nazionale e Regione per Regione.
Una via di mezzo tra il conteggio giornaliero e quello settimanale la propone Roberto Battiston, fisico dell’Università di Trento, già Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, che oggi lancia il suo nuovo sito di proiezioni e approfondimenti: “Io credo – dice – che oggi ci siano due esigenze da tenere insieme: la prima che è il grande pubblico è bombardato da numeri e rimane spesso sconcertato e impaurito, quindi si può pensare di rilasciare il bollettino Covid ogni 2-3 giorni invece che tutti i giorni e meglio se corredato da un commento. Ma a fronte di questo, occorre che i dati siano sempre disponibili per la comunità scientifica, i tempi di raddoppio dei casi Omicron sono molto veloci e occorre quindi avere i report aggiornati”.
Anche per Pier Luigi Lopalco, epidemiologo ed ex assessore alla Sanità pugliese, è ora di dire basta al bollettino giornaliero e sostituirlo con uno settimanale commentato, con dati più robusti. “Lo avevo proposto – rivendica – già dopo la seconda ondata. In questo momento in cui stiamo vivendo un’ondata particolare abbiamo un aumento dei tamponi positivi che dice poco dal punto di vista epidemiologico e ha come unico effetto quello di avere un effetto ansiogeno sulla popolazione”. “Il dato dei ricoveri resta quello più importante ma anche lì deve essere spiegato – aggiunge – in questo momento in Puglia la percentuale di positivi negli ospedali al tampone ma senza sintomi riconducibili al covid sfiora il 50%. Cerchiamo di raccontare altrimenti non si dà l’impressione di quello che sta succedendo. E’ cruciale nella gestione della pandemia”.