Quirinale, attesa per il vertice di Berlusconi con Salvini e Meloni. Il leghista: “Se scenderà in campo voteremo compatti”

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Oggi è il giorno del centrodestra. C’è attesa per il vertice convocato da Silvio Berlusconi nella sua residenza romana a Villa Grande, sull’Appia Antica. Una riunione convocata per l’ora di pranzo (alle 13.30) in cui il leader di Forza Italia discuterà a tavola con Matteo Salvini e Giorgia Meloni di Quirinale. Il Cavaliere dovrà chiarire agli alleati se intende proseguire la sua corsa al Colle o se deciderà di fare un passo indietro, ascoltando così le perplessità di chi (in particolare nella Lega) è preoccupato che Berlusconi non abbia i numeri sufficienti per essere eletto come prossimo presidente della Repubblica.

In realtà il leader di Forza Italia nelle ultime settimane ha avviato una campagna di “reclutamento” tra i Grandi elettori (la cosiddetta “operazione scoiattolo”), telefonando con il cellulare di Vittorio Sgarbi ai parlamentari di tutti i partiti (Pd compreso) e tentando di convincerli a votarlo come Capo dello Stato.

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Lega e Forza Italia, però, non sono così convinti che possa farcela. Nonostante questo, Salvini continua a ripetere che il centrodestra “voterà compatto”. E chiede agli altri partiti di non fare ostruzionismo in Aula al momento della compilazione delle schede. “Rinnovo e rinnoverò l’invito a Letta, Conte e Renzi per trovarsi attorno a un tavolo” per discutere dei papabili al Colle “senza mettere veti a priori”, ribadisce il leader del Carroccio in mattinata a margine di un appuntamento a Roma con Simonetta Matone, la candidata del centrodestra alle suppletive della Capitale del 16 gennaio. 

“L’elezione del presidente della Repubblica deve avvenire velocemente – incalza Salvini – perché il Paese non può permettersi settimane di litigi e polemiche”. Poi, sulla candidatura di Berlusconi dice: “In Aula noi leghisti saremo in 210 e se Berlusconi deciderà di scendere in campo, lo voteremo in 210. Saremo il partito più compatto e granitico”.

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