ROMA – Il tasso di ricovero in terapia intensiva è di 26,7 casi ogni 100 mila per i non vaccinati ma scende a 0,9 og per chi ha fatto la terza dose di vaccino. È quanto evidenzia il Report dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che integra il monitoraggio settimanale sul Covid. Inoltre, nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster, si legge nel Report, l’efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa è pari rispettivamente al 68,8% e al 98%. Inoltre, sempre secondo il Report Iss, il tasso dei decessi per le persone non vaccinate è pari a 42.4 ogni centomila. Quello dei vaccinati con ciclo completo e dose booster è 1.4. L’indice di rischio rispetto ai due valori di riferimento è 30.3.
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Crescono i contagi tra i più giovani
E tra i nuovi casi a pesare sono anche i tanti contagi tra i più giovani. Tra il 27 dicembre e il 9 gennaio, difatti, nella fascia in età scolare, sotto i 19 anni, sono stati segnalati 340.005 nuovi, di cui 1.245 ospedalizzati, 14 ricoverati in terapia intensiva e un decesso, mette in evidenza il Report Iss. E nell’ultima settimana c’è stato un aumento dell’incidenza in tutte le fasce d’età rispetto a quella precedente, scrive l’Iss, e in particolare, l’incidenza nella popolazione di età 12-19 anni risulta pari a 2.489 casi per 100.000 vs 1.840 casi per 100.000 registrati nella settimana precedente. Nella classe di età 5-11 anni, aggiunge l’Iss, a partire dalla seconda settimana di ottobre, una maggiore crescita dell’incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare.
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Nelle ultime due settimane c’è stato, inoltre, un forte aumento dell’incidenza in particolare nella fascia di età 16-19 anni e un forte aumento del tasso di ospedalizzazione nella fascia (5 anni, 10 ricoveri per 1.000.000 abitanti) e un aumento più contenuto nella fascia 16-19 anni. Nell’ultima settimana, rimane stabile a 20 la percentuale dei casi segnalati nella popolazione di età scolare di cui 31% nella fascia d’età 5-11 anni, il 59% nella fascia 12-19 anni e il 10% nei bambini sotto i 5 anni.
I medici: interventi mirati per ridurre la pressione sugli ospedali
Niente sconti sui numeri, ma di interventi per ridurre la pressione sugli ospedali, delle restrizioni “per raffreddare la curva e allentare la pressione sugli ospedali”. A chiederlo è stato il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli durante un’intervista a Tgcom24 dove ha poi aggiunto: “Avevamo proposto un ritardo nella ripresa della scuola, recuperando a giugno. Quella sugli stadi è una decisione apprezzata. Si potrebbe intervenire – ha proposto – con limitazioni temporanee degli spettatori per gli spettacoli e poi riprendere normalmente le attività da febbraio in poi”.
Aumentano i casi tra gli operatori sanitari: 12mila in una settimana
Aumenta la percentuale di casi Covid tra gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione (sempre secondo il Report del’Iss),. A seguito dell’inizio della somministrazione delle dosi booster, “si era osservata una diminuzione della percentuale dei casi tra operatori sanitari, ma nelle ultime 2 settimane – afferma l’Iss – si è registrato un aumento del numero di casi segnalati: 12.009 rispetto ai 10.393 della settimana precedente. La percentuale di casi sul totale risulta in lieve diminuzione da 2,0% della settimana precedente a 1,8%”.