Rallenta ancora l’aumento dei casi in Italia, dopo la crescita vertiginosa di due settimane fa. L’incremento è del 9,9% e lascia pensare a un plateau, cioè alla fase subito precedente al calo. Se così fosse l’Italia avrebbe già passato il picco, che risale a martedì scorso. Solo i prossimi giorni faranno capire se Omicron si sta davvero ritirando. Intanto si osserva come a dimostrazione dell’ingresso in una nuova fase ci sono Regioni che vedono una riduzione dei casi.
La settimana tra il 10 gennaio e ieri comunque ha visto un nuovo record di casi. Sono stati infatti 1.219.314 contro 1.108.961 della precedente, che aveva visto un incremento del 63%. Era stata quella ancora prima, a cavallo tra il 2021 e il 2022, ad aver visto la crescita più importante, addirittura del 163%. Per avere un’idea dell’impatto di Omicron, basta pensare che gli ultimi 14 giorni si sono registrati circa 2 milioni e 325 mila casi, più o meno tanti quanti nelle 30 settimane precedenti, cioè circa 7 mesi e mezzo.
Speranza frena le Regioni: “La curva si raffredda ma è presto per cambiare”. Ecco tutte le regole al centro della trattativa
di Viola Giannoli 16 Gennaio 2022
Negli ultimi sette giorni sono stati fatti in media oltre un milione di tamponi al giorno, in tutto 7.638.066, contro i 6.611.935 di quelli precedenti.
In Lombardia e Toscana nuovi casi in calo, Liguria e Campania crescono ancora molto
Cinque Regioni, tra le quali Lombardia e Toscana, vedono una riduzione dei casi. Il Lazio è praticamente stabile. Anche questo è il segnale che qualcosa sta cambiando nell’andamento della pandemia. Ecco chi scende: l’Umbria passa da 19.558 a 14.870 casi (-4.688, -23,9%), la Toscana da 95.976 a 82.479 (-13.497, -14%), la Lombardia da 272.138 a 237.747 (-34.391, -12,6%), l’Abruzzo da 28.823 a 25.928 (-2.895, -10,4%), la Basilicata da 5.834 a 5.267 (-567, -9,7%). Il Lazio invece è appunto praticamente immobile, visto che passa da 85.093 a 84.924 casi (-169, -0,1%). La maggior parte delle Regioni salgono, alcune con numeri ancora importanti. La Liguria passa da 14.081 a 38.813 casi (+24.732, +175,6%), la Provincia di Bolzano da 9.128 a 16.068 (+6.940, +76%), il Molise da 2.309 a 4.060 (+1.751, +75,8%), la Campania da 87.113 a 152.305 (+65.192, +74,8%), le Marche da 12.622 a 21.918 (+9.296, +73,6%), la Calabria da 13.515 a 17.813 (+4.298, +31,8%), la Sardegna da 7.672 a 9.734 (+2.062, +26,8%), il Friuli Venezia Giulia da 22.007 a 26.625 (+4.618, +20,9%), la Puglia da 37.775 a 45.170 (+7.395, +19,5%), il Veneto da 99.945 a 117.753 (+17.808, +17,8%), la Valle d’Aosta da 3.453 a 3.805 (+352, +10,1%), la Sicilia da 67.018 a 73.272 (+6.254, +9,3%), la Provincia di Trento da 14.009 a 15.314 (+1.305, +9.3%), l’Emilia-Romagna da 118.704 a 128.577 (+9.873, +8,3%), il Piemonte da 92.188 a 96.882 (+4.694, +5%).
Chi rischia l’arancione
Al momento la sola Valle d’Aosta è in arancione. Ci sono alcune Regioni in bilico anche se presto potrebbe cambiare il sistema con cui si conteggiano i ricoveri ordinari e addirittura si lavora per eliminare la classificazione con i colori delle Regioni. Comunque, a rischiare il cambio di colore, che scatta se sono contemporaneamente sopra il 30% di ricoveri i letti ordinari e del 20% le intensive, la Calabria (41,5% e 19,6%), il Friuli (29,2% e 23,4%), la Liguria (38,1% e 18,1%), il Piemonte (29,7% e 22,8%), la Sicilia 35,1% e 20%).
L’intervista
Toti: “Basta zone a colori e quarantene infinite con tamponi: Il Covid è cambiato, serve una rivoluzione nelle norme”
di Luigi Pastore 16 Gennaio 2022
Si riduce l’aumento dei ricoveri
Ieri negli ospedali erano ricoverate tra letti ordinari e intensive 20.410 persone, cioè 3.168 in più di domenica 9 gennaio. Si tratta del 18,3%. Si tratta di un dato inferiore rispetto a quello della settimana precedente, che era del 31,8%. Prima ancora si era registrato il 26,8% di incremento. In terapia intensiva ci sono invece 1.691 persone, contro le 1.595 della settimana precedente. In questo caso si tratta di un aumento ancora più contenuto, che conferma come i casi gravi rispetto ai contagiati non siano tanti, soprattutto grazie al vaccino. L’aumento è stato di 96 ricoveri, cioè del 5,6%. Ancora una volta si tratta di un dato molto inferiore rispetto a quello precedente, che era stato del 20,9%.
Quasi 300 morti al giorno
Ieri il numero dei decessi è salito a 141.104. In una settimana hanno quindi perso la vita per il Covid 2.066 persone. La media è di oltre 295 e l’assoluto è molto superiore rispetto alla settimana precedente, quando hanno perso la vita in 1.392. In questo caso l’effetto dell’incremento della curva dei contagi delle scorse settimane si vede. In percentuali la crescita è stata del 48,4%, contro il 34,4% precedente (prima ancora era stata del 6,7%, del 19,7% e del 27,3%).