La Camera dice no alla proposta di legge costituzionale sul presidenzialismo di Fratelli d’Italia. A battersi per la riforma, che avrebe portato all’elezione diretta del Capo dello Stato, è stato il partito di Giorgia Meloni che ha presentato la proposta di legge. Alla Camera sono stati presentati gli emendamenti soppressivi del Movimento 5 Stelle e Azione, mentre altre proposte di modifica erano a firma di Italia viva e Forza Italia. Il provvedimento del Movimento è passato con 236 sì, 19 astenuti (i renziani) e 204 no. A favore ha votato il centrodestra, contro il resto del centrosinistra. Proprio a Lega e Forza Italia Meloni aveva chiesto una “prova di lealtà” in Aula, dopo che in commissione Affari costituzionali l’assenza di Fi e Carroccio aveva portato all’approvazione delllo stesso emendamento soppressivo approdato oggi a Montecitorio.
Renzi punta all’elezione diretta del capo del governo. Faraone: “Il presidenzialismo non è di destra”
di
Emanuele Lauria
Per il Pd la proposta di riforma non è altro che “propaganda, soprattutto a dieci mesi dalla fine della legislatura”, ha sottolineato il dem Stefano Ceccanti. E il renziano Marco Di Maio aggiunge: “Non ci sono i tempi per approvare questa riforma. Detto questo, riconosciamo il merito a questa proposta di legge di aprire una discussione sulla possibilità di una riforma della nostra forma di governo”. Ma Meloni osserva: “Il presidenzialismo è la madre di tutte le riforme per chi pensa al di là dei proclami che la sovranità davvero appartenga al popolo e vuole una politica davvero capace di decidere e che si assume la responsabilità delle decisioni che prende. Chiunque ami davvero questa Nazione non può non fare in coscienza una valutazione approfondita di questa questione”.