Due colpi secchi, in rapida successione: in faccia e al petto. Finisce così, in una manciata di secondi, la vita di Marcelo Pecci, 46 anni il prossimo settembre, procuratore antidroga del Paraguay, il Falcone del Sud America, titolare delle indagini più importanti della storica base e nuovo crocevia del narcotraffico internazionale. Assieme alla moglie, Claudia Aguilera, giornalista investigativa, si stava godendo l’ultimo giorno di vacanza.
Una luna di miele a sugello del loro matrimonio sulla spiaggia dorata dell’isola caraibica di Barú, 45 minuti da Cartagena de las Indias, in Colombia. Sdraiati al sole davanti all’hotel Decameron, Pecci che ha anche cittadinanza italiana e Aguilera non hanno fatto caso ai due uomini appena sbarcati sulla battigia con una moto d’acqua. Mischiati ad altri turisti la coppia di killer ha agito in modo freddo e professionale. Sapevano dove, come e quando colpire. Si sono avvicinati alla coppia e senza pronunciare una parola hanno tirato fuori le pistole munite di silenziatore e hanno fatto fuoco. Due volte. Da veri sicari. Claudia è rimasta scioccata. Ha scosso il corpo esamine del marito a cui aveva appena confidato di essere incinta e poi tra i singhiozzi ha cominciato a urlare. Nella confusione i killer si sono dileguati, con la stessa freddezza e calma con cui erano arrivati. Sempre in sella alla stessa moto d’acqua.
L’omicidio ha scosso e indignato la Colombia e il Paraguay. Marcelo Pecci era un magistrato conosciuto e apprezzato a Asunción. Ma, come ha confermato la stessa Claudia Aguilera, non aveva ricevuto minacce negli ultimi tempi. Non aveva una scorta. La coppia non si sentiva in pericolo. Il pericolo erano Pecci e le sue inchieste. Sono subito scattate le prime indagini. Da Bogotà è arrivato il capo della Polizia, da Asunción una squadra speciale di segugi che si occupa di narcotraffico. E’ stata messa una taglia sui misteriosi assassini, sono state visionate le registrazioni delle telecamere di sorveglianza che riprendono uno dei due killer, cappello in testa, vestito di nero mentre compie un sopralluogo vicino alla spiaggia.
Ma non si tratta di semplice routine investigativa. E’ un omicidio eccellente. Una clamorosa sfida dell’Internazionale del traffico di droga a chi tenta di intralciare quello che viene considerato ormai il più redditizio business dell’economia globale. Nessuno è disposto a rinunciare a 300 miliardi di dollari di fatturato. Due anni di Covid hanno messo in ginocchio molte economie, soprattutto in America Latina.
La droga, cocaina e fentanyl, oltre alle quelle sintetiche come metanfetamina, sono sempre più richieste dal mercato. La legge della domanda e dell’offerta vale anche sul mercato illegale. Anzi, in tempo di crisi acquista più peso e più valore. “E’ difficile stabilire un nesso su perché i killer abbiano agito in Colombia per uccidere un magistrato del Paraguay”, ragionano gli investigatori. “Ma tutto riporta a Asunción, alle indagini che Pecci conduceva nella sua Procura. I mandanti possono essere molti. In ogni inchiesta è quasi sempre coinvolto un politico, gli intrecci con la criminalità sono intensi. Quello che è certo che ci troviamo davanti a un omicidio su commissione”.
Ma chi segue il narcotraffico e i continui cambiamenti delle rotte e degli equilibri di potere tra i Cartelli sa bene che il Paraguay da cinque anni è diventato il nuovo snodo per l’invio di droga verso l’Europa. Di qui, risalendo il fiume Paraguay-Paraná, si raggiungono i porti di Buenos Aires e Montevideo per poi proseguire verso i mercati asiatici, europei, australiani. I boss dei cartelli brasiliani, come Comando Vermelho o Primeiro Comando da Capital hanno sempre trovato rifugio subito dopo il confine con il Paragay.
Qui ci sono le basi per organizzare le incursioni, gli assalti alle banche; qui è stata realizzata la più grande evasione da un carcere di massima sicurezza di un capo di una banda criminale emergente. Qui si stoccano le tonnellate di cocaina prodotte in Bolivia e Perú. Qui arrivano dalla Cina i precursori chimici che servono a fabbricare la metanfetamina e ad potenziare il fentanyl che fa strage tra i tossici americani. Con il tacito assenso delle autorità di polizia e la connivenza di alcuni amministratori pubblici e dei politici. Marcelo Pecci indagava su questo. Andava fermato. Ci sono riusciti.