Juventus-Inter, Skriniar vs Vlahovic sfida nella sfida: le chiavi della finale di Coppa Italia

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TORINO – La Juventus per vincere la quindicesima, e allungare così a undici la striscia di stagioni consecutive conquistando un trofeo, l’Inter per sfatare il tabù che la vede sempre sconfitta in finale contro i bianconeri. Non basterebbe un libro per raccontare le sfumature del derby d’Italia, lo scontro tra Inter e Juventus che all’Olimpico di Roma, esaurito e ribollente di passione, assegnerà la Coppa Italia 2022. Un match che metterà di fronte i campioni d’Italia uscenti e i vincitori dell’ultima edizione della coppa nazionale: condizioni che il 12 gennaio hanno regalato il primo atto in gara secca, la Supercoppa vinta dai nerazzurri per 2-1 grazie a un gol allo scadere di Sanchez. Due squadre che si conoscono bene, una sfida che sarà decisa dalla capacità dei due tecnici di sorprendere l’avversario. Possibilità aumentate anche dai recuperi: Inzaghi potrà contare su Bastoni, Allegri ritrova Locatelli, Danilo e Pellegrini.

Juventus, Vlahovic e il primo digiuno da gol in carriera. Il gioco di Allegri limita l’attaccante

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Emanuele Gamba

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Skriniar contro Vlahovic

Il momento non è dei migliori per Dusan Vlahovic, che è reduce da una serie di prestazioni poco convincenti e da un’astinenza in zona gol che perdura da quattro partite. Mai successo quest’anno, motivo in più per attendersi una  risposta da parte del centravanti serbo, che in questa edizione della Coppa Italia non ha ancora messo a segno una rete con la sua nuova maglia. Nell’unico Juventus-Inter giocato quest’anno dall’ex viola, è stato Skriniar a mettergli la museruola, giocando d’anticipo e facendo sentire il fisico per annullare l’attaccante bianconero. Uno scontro che si preannuncia caldissimo anche nella sfida dell’Olimpico: lo slovacco si posizionerà al centro della difesa e si attaccherà all’avversario per limitarlo, per ridurre al minimo i palloni giocabili. Il momento non è dei migliori per Vlahovic, come dicevamo, ma per continuare a tenerlo a digiuno servirà un’altra prova come quella dell’Allianz Stadium.

Inter, missione coppa Italia: Inzaghi ritrova Bastoni, Lautaro la certezza in attacco

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Franco Vanni

09 Maggio 2022

Occhio a Brozovic

Giocare contro l’Inter vuol dire ritrovarsi contro Brozovic, il miglior regista del campionato italiano. Bloccare lui significa bloccare il gioco di Inzaghi, tagliare i rifornimenti, impedire la costruzione della manovra. Sia lo scorso anno, con Pirlo in panchina, che in Supercoppa toccò a Kulusevski incollarsi al regista nerazzurro, con ottimi dividendi per i bianconeri: un compito che Allegri affiderà a Dybala un po’ per questioni di posizione, visto che come lo svedese giocherà alle spalle della punta centrale, ritrovandosi nel cuore della ripartenza dell’Inter, e un po’ per le caratteristiche dell’argentino, che ha passo e rapidità per disturbare l’avversario. Un compito che potrebbe allontanare la Joya dalla porta, limitando la sua pericolosità in area ma evidenziando le sue caratteristiche fisiche. Un altro motivo per cui l’allenatore bianconero sembra intenzionato ad affidarsi al 4-2-3-1.

La sfida sulle fasce

Dumfries e Perisic contro Cuadrado e Morata. I moduli differenti rendono difficile ridurre il confronto sulle corsie laterali a solo quattro interpreti: per l’Inter saranno l’olandese e il croato, quest’ultimo uno dei migliori giocatori di tutta la stagione per fatturato e continuità, mentre in casa Juventus giocheranno Alex Sandro e Danilo come terzini mentre Morata e Cuadrado saranno gli esterni alti. Sarà proprio sulle fasce, così come nel match di campionato dell’Allianz Stadium, che si deciderà la partita: Allegri ha lasciato a riposo lo spagnolo nel match con il Genoa, facendogli ricaricare le batterie in vista della finale di Coppa Italia, mentre Cuadrado è rientrato da un problema fisico e ha accumulato minuti a Marassi. Il colombiano è elemento indigesto per i nerazzurri e per Perisic, con cui ha spesso messo in scena scontri epici al limite del regolamento: uno spettacolo nella partita dell’Olimpico, uno scontro diretto che potrebbe portare i due calciatori ad annullarsi a vicenda. Rendendo ancora più importante la sfida sulla corsia opposta, dove Dumfries proverà ad incidere come in campionato: da una sua percussione è nato il rigore provocato da un doppio intervento di Morata e Alex Sandro. Juventus contro Inter sarà una questione di esterni.

La lotta a centrocampo

Dal punto di vista numerico, a centrocampo i nerazzurri saranno in superiorità numerica. In  realtà, se escludiamo Brozovic, che avrà compiti principalmente di regia, e i due esterni, che dovranno coprire tutta la fascia, lo scontro si può ricondurre a Barella e Calhanoglu contro Zakaria e Rabiot. Due coppie con caratteristiche opposte: il dinamismo unito a tecnica della coppia di Inzaghi, l’atletismo e la fisicità della coppia bianconera. Nel match di ritorno in campionato iniziò Locatelli, prima di infortunarsi e lasciare spazio a Zakaria: i due bianconeri sono sembrati più brillanti, eppure la sfida è stata decisa da un rigore ripetuto da Calhanoglu. Quella con i nerazzurri è stata l’ultima di Locatelli prima di un lungo stop per infortunio: l’ex Sassuolo ha recuperato in extremis e sarà a disposizione di Allegri, che potrebbe utilizzarlo principalmente a gara in corso, vista la limitata autonomia.

I precedenti

Quella tra Inter e Juventus è la partita che si è disputata più volte in Coppa Italia, ben 33 volte con 15 successi bianconeri, 10 vittorie milanesi e 8 pareggi. Eppure nonostante le tante partite disputate, sarà soltanto la terza finale tra le due società: la prima andò in scena nella stagione 1958/59, quando la Juve di Depetrini vinse 4-1 a Milano, con reti di Charles, doppietta di Cervato e rete di Sivori per i torinesi e gol della bandiera segnato da Bicicli per l’Inter. Nella stagione 64/65 il secondo incrocio: anche in quell’occasione a vincere furono i torinesi, nella finale disputata a Roma, che ebbero la meglio sui nerazzurri grazie a un gol di Menichelli al 15′, vantaggio mantenuto dalla squadra di Herrera Heriberto, opposto all’omonimo Helenio sulla panchina nerazzurra.

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