Hanno tutti ragione | Le grandi migrazioni M5S: l’Uomo Qualunque finisce ovunque

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Il problema, non l’unico, del Movimento 5 Stelle è che tutti quelli che se ne vanno sbattendo la porta si congedano con una frase che più o meno suona così: “Il Movimento ha tradito i suoi veri valori”. Sono ormai più di un centinaio, tra Parlamento italiano e Parlamento europeo. Dopo aver lamentato la perdita dello spirito originario, alcuni di questi fuoriusciti annunciano la nascita di un nuovo anti-Movimento o contro-Movimento o sub-Movimento. Ma la maggior parte sceglie di aderire a un altro partito. Sorvoliamo sul fatto che non c’è un grillino, non uno, che abbia scelto di dimettersi da parlamentare dopo aver lasciato il M5S nonostante anni di violente polemiche sul vincolo di mandato, sorvoliamo perché è sempre un bene quando un adolescente scopre il mondo e di solito le conseguenze di questa scoperta sono efficaci e durature senza il bisogno di rinfacciargli la sua arrogante ignoranza prepuberale. Certo è significativo che non si incontri mai un eletto 5S il quale, dopo aver cambiato idea e messo in pratica ciò che rimproverava agli altri, abbia la forza di dire “forse ero scemo io”.

Sta di fatto che questi fuoriusciti in quanto orfani dei “valori veri” del Movimento, quando devono andarli a cercare altrove, questi valori, li trovano in una gamma di soluzioni che spazia ben oltre il vecchio arco costituzionale. I transfughi grillini sono finiti – proviamo ad andare da destra a sinistra – in Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Coraggio Italia, Maie, Noi con l’Italia, Azione, Italia viva, Partito democratico, Articolo 1, Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Partito comunista (quello di Marco Rizzo) e ci scusiamo con le forze minori qui non citate. È il primo caso nella storia repubblicana in cui un solo partito ha offerto rinforzi a tutti gli altri presenti in Parlamento, nessuno escluso, a parte forse i Sud tirolesi, ma tempo al tempo. Resta da spiegare come sia possibile che gli eletti 5S che lamentano la perdita dello spirito originale del Movimento abbiano ritenuto ciascuno di poterlo ritrovare in soluzioni tanto distanti l’una dall’altra. Cos’era dunque questo spirito originario? Quali questi perduti valori autentici che c’è chi pensa di poter ritrovare alla corte di Giorgia Meloni e chi bussando all’uscio di Nicola Fratoianni? I veri valori 5S sono così seminali da essere ovunque o semplicemente, una volta grattata la vernice del Vaffa, non esistono?

La risposta che darebbe un grillino delle origini è che non c’è da parlar di idee e che questi transfughi sono attaccati solo a poltrona e bonifico mensile, ma è una risposta che va scartata per la sua rozzezza e impoliticità (due caratteristiche forse non estranee ai valori autentici del Movimento). Più utile ragionare davvero su questa volatilità e presunta ubiquità dei valori grillini. La differenza tra i due approcci è spiegabile con il secolare motto “Francia o Spagna, purché se magna”. Un conto è scegliere di “magnare” conoscendo la differenza tra Francia e Spagna: “magnare” è più importante che discernere la politica. Altro conto è privilegiare il “magnare” perché si ignora la differenza tra Francia e Spagna, anzi la si nega proprio, come quella tra governare con la Lega e governare con il Pd. Nel primo caso è opportunismo, nel secondo qualunquismo. Quest’ultimo sì, un profondo e autentico valore grillino delle origini. Ecco perché l’Uomo Qualunque finisce ovunque.

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