“Il pensiero è sempre per le vittime, il loro dolore è la prima preoccupazione”. Lo ha detto il nuovo presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, nella conferenza stampa al termine dell’assemblea generale. Zuppi ha annunciato un report da parte della Chiesa italiana sui casi e sulle attività di prevenzione che verrà pubblicato entro il 18 novembre. “Lo dobbiamo”, “la Chiesa è dalla parte delle vittime”, ha detto.La Cei sulla pedofilia sceglie di lavorare senza affidarsi a una commissione esterna sul modello francese anche se nello stesso tempo sul report, che si baserà anche sugli archivi dell’ex Sant’Uffizio, lavoreranno istituti universitari di criminologia e vittimologia, in sostanza centri indipendenti.
Il report si soffermerà però soltanto sui casi dal 2000 al 2021. Ed ogni anno ne seguirà uno nuovo dedicato. In sostanza non si andrà a lavorare sui casi del secolo scorso. Ma, ha aggiunto, “ci sembra molto più serio, per certi versi ci fa molto più male perché quel periodo ci coinvolge direttamente”. E ancora: “Non c’è nessuna volontà di copertura, è solo un problema di serietà. Non abbiamo interesse a suonarcela e cantarcela da soli, vogliamo una chiarezza vera. Ci prenderemo le botte che dobbiamo prenderci, ci prenderemo le nostre responsabilità”. Ha poi spiegato Zuppi che nell’opera di contrasto agli abusi la Chiesa italiana prevede anche “l’accompagnamento degli abusatori. Siamo una madre, tuo figlio è sempre tuo figlio”.
Ha spiegato Francesco Zanardi della Rete L’Abuso: “Quello della pedofilia è un problema che tocca le leggi italiane e la Chiesa, che sia Zuppi, che sia il Papa non possono legiferare sul territorio italiano: io credo che onestamente la Chiesa possa fare una cosa, aprire gli archivi e darli allo Stato. Zuppi se vuole dare un contributo ai sopravvissuti interroga lo Stato e spinge finché lo Stato non cambia le regole e finché non fa una commissione di inchiesta e presta soccorso alle vittime. Di fatto sia lo Stato, sia la Chiesa lasciano questi poveri sopravvissuti a sbandare. Questa situazione tra l’altro è unica in Europa”. Ha aggiunto invece Ludovica Eugenio portavoce del coordinamento Italy Church Too: “La nostra lettera in cui chiedevamo risposte chiare sul tema degli abusi a partire dalla creazione di una commissione d’indagine indipendente non ha avuto ancora nessuna risposta dalle istituzioni. Abbiamo aperto anche un canale pec, controllato un’ora fa. Qualunque risposta arrivi dopo capite che lascia il tempo che trova. La nostra battaglia va avanti in forma rinnovata, le cose si stanno mettendo così anche sotto la nuova presidenza del cardinale Zuppi che di passi avanti ne ha fatti parecchi in tanti sensi ma su questo evidentemente non ce ne sarà alcuno”.
Zuppi si è soffermato anche su altri temi affrontati durante l’assemblea. “Il cammino sinodale – ha detto – è una scelta importante della Chiesa e non è solo un cammino interno”. E ancora: “Sono incontri con i tanti compagni di viaggio, la Chiesa ascolta si sente compagna di viaggio”, con l’“ascolto” la Chiesa vuole essere “madre che vuole ripartire dal camminare insieme”, per “trovare risposte a tanta sofferenza e tante domande di senso e di futuro”.
Sono due le pandemie presenti nel mondo oggi. Il Covid ma anche le tante guerre. “Faremo tutto quello che serve per continuare a insistere” sulla ratifica dell’Italia al trattato Onu per la messa al bando delle armi nucleari, ha detto Zuppi. “Nessuno si può abituare all’idea che si riparli di guerra nucleare, l’adesione al trattato Onu è importante per non abituarsi a tornare a ipotesi che fanno perdere la consapevolezza su cui è nata l’Europa”.