E’ morto a Roma, all’età di 94 anni, il cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato emerito e decano emerito del Collegio cardinalizio.
Negli ultimi giorni le condizioni di salute dell’anziano cardinale, nato a Isola d’Asti il 23 novembre 1927, si erano aggravate dopo un recente contagio da Covid19. La malattia si è aggiunta ad altre patologie di cui soffriva da tempo il celebre porporato, che era ricoverato alla clinica romana Columbus.
Segretario di stato con due Papi, nominato nel 1991 da Giovanni Paolo II, il 15 settembre 2006 Benedetto XVI aveva accettato le sue dimissioni dalla carica. Il 21 dicembre 2019 papa Francesco aveva invece accettato la rinuncia da quella di Decano del Collegio Cardinalizio.
Sodano ha tenuto in piedi per buona parte del pontificato wojtyliano le sorti della diplomazia pontificia. È stato lui a trattare con i capi del mondo per favorire la pace in più conflitti. Prima dell’incarico a capo della segreteria di Stato ha ricoperto il ruolo di nunzio in più Paesi. Nel 1977 è stato nunzio in Cile. Il Paese allora era sotto la dittatura di Augusto Pinochet. Sodano nel 1987 riuscì a portarvi Giovanni Paolo II. Il viaggio rimase storico per vari motivi, fra questi anche per lo stratagemma adottato dal dittatore cileno che riuscì a farsi fotografare al balcone a fianco del Pontefice senza che quest’ultimo volesse.
Dopo il Cile è tornato a Roma con incarichi in segreteria di Stato. Ha accompagnato Wojtyla in 54 viaggi internazionali. E’ rimasto in carica anche per un anno dopo l’elezione di Benedetto XVI. È rimasto per diversi anni ancora decano del collegio cardinalizio, un incarico poco più che onorifico ma comunque prestigioso.
La stagione di Sodano in curia romana è stata caratterizzata anche da alcuni battibecchi. Nel 2010 fu l’arcivescovo di Vienna Schönborn a dirgli di aver offeso le vittime degli abusi sessuali, definendo gli abusi «un chiacchiericcio». Il porporato accusò Sodano di aver insabbiato a suo tempo l’inchiesta sui crimini compiuti dall’allora capo della diocesi viennese, Hans Hermann Groër.
Sodano, per Giovanni Paolo II, fu un uomo d’ordine. Chiuse la conduzione della Segreteria di stato cercando di avvisare Ratzinger della crisi che avrebbero potuto aprire col mondo islamico la citazione a Ratisbona di un passo di Manuele II Paleologo. Non venne ascoltato. Fu in quel momento che iniziò la conduzione di Bertone nella stessa Segreteria, una nuova epoca anch’essa contraddistinta da luci e ombre insieme.