Covid Italia, il bollettino del 30 maggio 2022: 7.537 nuovi casi e 62 morti

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Sono 7.537 i nuovi casi Covid registrati in Italia nelle ultime 24 ore, contro i 14.826 di ieri ma soprattutto i 9.820 di lunedì scorso, a conferma di un trend settimanale in costante calo. Si tratta del dato più basso dell’anno: mai così pochi casi dal 22 novembre 2021. I tamponi processati sono 80.177 (ieri 142.066) con il tasso di positività che scende dal 10,4% al 9,4%.
I decessi sono 62 (ieri 27). Le vittime totali da inizio pandemia salgono a 166.631.

In calo le terapie intensive, 5 pazienti in meno (ieri +10) con 13 ingressi giornalieri, e sono 255 in tutto, mentre nei reparti ordinari si contano 47 pazienti in più (ieri -114), per un totale di 5.281. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.

Tutti i grafici e le mappe sull’epidemia

Shanghai conferma fine lockdown il 1 giugno

Shanghai ha confermato la fine del lockdown nella metropoli il 1 giugno prossimo, in linea con la tabella di marcia diffusa il 16 maggio scorso. Dalla mezzanotte del 1 giugno, le 18 di domani in Italia, “Shanghai riprenderà l’accesso ordinato ai quartieri residenziali, alle operazioni di trasporto pubblico e al traffico automobilistico”, si legge in una nota diffusa su WeChat dalle autorità della metropoli. “Allo stato attuale, la situazione epidemica a Shanghai è stata efficacemente controllata e la situazione continua a migliorare”, si legge nella nota. L’accesso alle aree residenziali, proseguono le autorità riguarderà tutte le aree non soggette limitazioni o a chiusure, mentre il trasporto pubblico “riprenderà a funzionare” e riprenderanno anche i servizi di taxi e di auto a chiamata, sempre fatta eccezione per le aree sottoposte a restrizioni o ancora considerate a medio e alto rischio. Shanghai – che è stata sottoposta a un lockdown estenuante per la popolazione e con forti ripercussioni sull’economia – auspica che i cittadini continuino a usare le protezioni personali, “standardizzino l’uso delle mascherine, mantengano la distanza sociale, non si riuniscano, non si radunino, rafforzino l’auto-monitoraggio sanitario”, e si attengano alle normative anti-epidemiche.

Caritas, Covid ha accentuato le disuguaglianze

L’emergenza Covid “ha lavorato” sulle disuguaglianze accentuandole e peggiorando i “problemi gravi” che già esistevano nel sistema economico dilatandoli.
Negli ultimi due anni c’è stato così un aumento del 41 per cento di utenti che si sono avvicinati e hanno chiesto accesso alla Caritas. A delineare il quadro è stato l’economista Pierluigi Grassetti, coordinatore dell’equipe dell’Osservatorio Caritas sulle povertà e l’inclusione sociale che, questa mattina, insieme al direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli e allo statistico Nicola Faloci, ha presentato il settimo ‘Rapporto sulle povertà’ nell’Archidiocesi perugino-pievese.
All’incontro è intervenuto anche l’arcivescovo emerito cardinale Gualtiero Bassetti oltre a rappresentanti delle Istituzioni civili locali impegnate nel sociale e ai direttori e collaboratori delle Caritas diocesane dell’Umbria. Dal rapporto emerge come gli empori Caritas “denunciano una fascia crescente di cittadini a reddito medio che si mostra più vulnerabile e in situazione di criticità”.

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