Terminati i lavori della seconda giornata del vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea. “È stato un Consiglio europeo un po’ lungo ma siamo abbastanza soddifatti dai risultati”, dice il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa finale del vertice Ue a Bruxelles in cui sono state definite le politiche comuni su energia e difesa. “L’azione dell’Ue sull’energia si svilupperà su molti fronti. Sul funzionamento del mercato dell’energia e sui prezzi alti siamo stati accontentati. La Commissione ha ricevuto ufficialmente mandato per studiare la fattibilità del price cap”, ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa. E “l’accordo sulle sanzioni è stato un successo completo. Immaginarlo qualche giorno fa non sarebbe stato credibile. L’Italia non esce penalizzata dall’intesa, anche per noi l’obbligo di non importare petrolio russo scatterà alla fine dell’anno, e quindi saremo come tutti gli altri”. Il premier ha ribadito che “Putin non può vincere questa guerra” e la “pace la può decidere solo Kiev”.
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Sicurezza alimentare
Al centro, la sicurezza alimentare messa a rischio dal conflitto russo-ucraino. “Non si può perdere questa battaglia altrimenti i Paesi che rischiano carestie e che già non stanno con l’Occidente si sentiranno traditi e non verranno mai dalla parte dell’alleanza”, ha detto Draghi. E ancora. “Vincere la battaglia della sicurezza alimentare per l’Africa è importante anche dal punto di vista strategico. Molti paesi africani non sono dalla nostra parte, come si è visto nel voto all’Onu” sulla sanzioni alla Russia. “Quindi ciò che l’Alleanza vorrebbe fare è portarli dalla parte nostra. Ma se si perde la guerra alimentare questi paesi, al di là delle colpe, si sentiranno traditi e mai verranno dalla nostra parte”. Precisando poi che “il momento di massimo impatto di tutte le sanzioni fin qui approvate” sulla Russia “sarà da questa estate in poi”.
Grano
Sull’emergenza del grano bloccato nei porti ucraini e sulla crisi alimentare globale che potrebbe scaturire “l’importante è fare presto”, ha insistito Draghi. “Tra poco sarà pronto il nuovo raccolto e se i silos non saranno svuotati non si saprà dove metterlo”. Inoltre, “le Nazioni Unite hanno un ruolo di leadership” sul dossier sicurezza alimentare anche perché “hanno iniziato a lavorarci prima degli altri, si muovono soprattutto sulla strada di cercare di aprire i porti. L’Ue collabora con l’Onu su questo fronte e sta però cercando di muoversi su un fronte alternativo”, esaminando possibilità di transito “ferroviarie attraverso la Romania, la Polonia”, ha aggiunto Draghi, osservando come, in questo secondo caso, “le possibilità di trasporto” degli alimenti “sono più limitate”.
Il viaggio di Salvini a Mosca
Inevitabile un commento sul tanto discusso viaggio di Matteo Salvini a Mosca, al momento annullato. “Il governo è fermamente collocato. Nell’unione europea e nel rapporto storico transatlantico. In questo binario si è sempre mosso. E continua a muoversi. Io sono stato chiarissimo su questo. Il governo è allineato coi partner del G7 e dell’Ue e continua a farlo. Questo è quanto, non si fa spostare da queste cose”. E ancora, ha aggiunto il premier: “Quello che ho detto anche al Copasir” riguardo ad eventuali rapporti di esponenti di forze che sono al governo è che “l’importante è che siano rapporti trasparenti”.
Embargo petrolio russo
“L’accordo sull’embargo del petrolio russo è stato un successo. Immaginare di essere uniti sul 90% dell’embargo, non sarebbe stato credibile qualche giorno fa. Si è tenuto conto della situazione dell’Ungheria che non ha accesso sul mare se si interrompe il petrolio russo occorre essere sicuri che possa approvigiornarsi da altre fonti, avranno quindi un’esenzione da questo obbligo per far sì che si attrezzino. Per noi l’embargo scatterà dalla fine dell’anno e siamo più o meno come gli altri”, ha spiegato il premier.
Si è tenuto conto, però, “della situazione specifica dell’Ungheria e della Repubblica Ceca che non hanno accesso sul mare. Quindi se si interrompe il flusso di petrolio russo occorre essere sicuri che possano avere un’offerta petrolio da altri fronti. È stata trovata una soluzione attraverso la Croazia: loro avranno esenzione” dall’embargo “per un certo periodo di tempo, in modo che si attrezzino per avere il petrolio dalla Croazia, dal Mare Adriatico e la questione è stata risolta”, ha spiegato il premier in conferenza stampa.
Sul pagamento “I russi hanno fatto condizioni di pagamento diverse, in alcuni casi hanno chiesto il pagamento in rubli pena la sospensione della fornitura. Nel nostro caso la fornitura si intende pagata quando viene fatto il pagamento in euro, poi convertiti in rubli sul mercato da un agente gazprom, e non attraverso la banca centrale russa. Eni ha specificato che ogni mese andrà in un tribunale tributario in svezia a chiedere se questa forma di pagamento violi il contratto esistente”. Così il premier mario draghi durante la conferenza stampa al termine del consiglio europeo a bruxelles.
Difesa
Per la difesa, invece, “noi spendiamo più di tre volte di quanto spende la Russia” ed è “stupefacente che l’Europa importi armi dal resto del mondo per il 60%. Bisogna in qualche modo coordinarsi ma per questo tipo di operazioni ci vuole tempo” e andrebbe anche capito, ha continuato Draghi, se ci sia “la necessità di importare certe cose. L’impressione è che, come sempre in questo settore, l’indirizzo della scelta delle armi, di cosa comprare e dove comprare sia tutta nazionale ed è una prerogativa gelosamente custodita dai generali, quindi facciano uno sforzo per parlarsi di più e capiscano che sono tutti soldi nostri”.
Inflazione
Draghi ha spiegato che “l’inflazione crea dei trasferimenti di ricchezza, penalizza i settori più bassi, più poveri. Il governo finora ha speso già circa 30 miliardi proprio per mitigare l’effetto dei prezzi dell’energia sulle famiglie più vulnerabili e c’è stato un intervento anche sulle imprese. Continueremo a fare tutto quello che è necessario per aiutare i deboli e cercare anche di aiutare la produttività delle imprese – ha assicurato il capo del governo davanti alla stampa a Bruxelles – Ci sono alcune differenze tra la situazione Ue e Usa. Il tasso di inflazione è alto ma in Italia, esclusa l’energia e il cibo, è basso e le aspettative di inflazione non sono particolarmente cresciute. Le previsioni non sono ancora entrate nei comportamenti degli agenti economici”. Il governo, dunque, sarà vicino alle famiglie più povere e anche alle imprese. “Le risorse a disposizione sono i fondi rimasti del Next generation Europe, circa 200 miliardi tra prestiti e grants. Poi c’è la possibilità di usare i fondi per la coesione non utilizzati. Non ci sono nuovi stanziamenti, ci sono pero stanziamenti già decisi in passato e sono rilevanti”, ha proseguito.