Maggioranza senza 5S o senza centrodestra: tutti i numeri (e gli scenari) della conta in Parlamento

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I numeri non sono più certi, né abbondanti. Sembravano il minore dei problemi davanti a una sfida che era tutta politica, visto come il premier Draghi l’aveva posta. La fiducia numericamente scontata è evaporata. Con, o senza, i 5Stelle, la maggioranza in Senato c’era e di molto sopra quota 161. Tutto si è ribaltato in poche ore. L’aut aut della Lega, a cui Forza Italia si è accodata, ha cambiato la partita di poker di questa crisi di governo. E ora  i 5Stelle sono pronti alla mossa del cavallo? Di certo ci saranno più risoluzioni al voto. 

“Non chiediamo poltrone, non chiediamo rimpasti, ma di dare risposte ai cittadini”, scandisce Ettore Licheri, ex capogruppo grillino. Ad alcune condizioni, i grillini potrebbero votare la fiducia a Draghi? Ed è Forza Italia a questo punto in difficoltà, avendo seguito la fuga di Salvini. 

Governo senza centrodestra

I numeri raccontano i possibili scenari. Draghi sembra volere parlamentarizzare la crisi fino in fondo: chi vuole sfiduciarlo voti contro. A dare fiducia a Draghi perché continui a governare (senza rimpasti e quindi senza il via libera di 61 senatori della Lega e i 51 di Forza Italia) – è la risoluzione presentata da Pier Ferdinando Casini a nome del centrosinistra –  sono 39 Pd, 11 dimaiani, 15 renziani e 8 delle Autonomie,  21 del Gruppo Misto (che raccoglie 39 senatori), oltre ai 62 grillini se convinti a tornare leali al governo: 156 sì, che non bastano. Una parte almeno di Forza Italia dovrebbe ripensarci, per dare vita a una (quasi) maggioranza Ursula. 

Governo senza i 5 Stelle

Altra prospettiva: il Draghi bis con Lega e Forza Italia, Pd e dimaiani e senza i 5Stelle. In cifre: 61 senatori leghisti, 51 forzisti, 39 del Pd, 11 di Di Maio, 15 renziani, 8 delle Autonomie e 21 del Misto. In tutto 206: fiducia abbondante. Se Draghi l’avesse spuntata nella richiesta di una maggioranza repubblicana, come è stato finora, ci sarebbe stati 268 voti. 

In queste ore c’è ancora lo spazio per una risoluzione di maggioranza con i governisti del centrodestra in cui i 51 berlusconiani avrebbero un ruolo determinante.   

Lo scenario alla Camera

Simile scenario alla Camera, con numeri che sono stati finora anche più ampi. Perché i dimaiani sono 53, 30 i renziani, 97 i Dem, 32 i centristi (da totiani a Coraggio Italia e Lupi), 7 di Calenda-Bonini, 82 di Forza Italia, 131 della Lega, 5 del Maie, 4 minoranza linguistica e 10 di Leu: potrebbero ritrovarsi per un Draghi bis. I 5Stelle che sono 105 resterebbero fuori in questo caso. Con i 105 5Stelle tornati nel governo (e senza Lega e Fi), sulla carta ci sarebbero 343 voti a favore, al di sopra della maggioranza che è di 316. 

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