Draghi, crisi di governo, il premier alla Camera: “Mi recherò al Quirinale”. Pronte le dimissioni

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“Mi recherò al Quirinale per comunicare le mie determinazioni”. Un discorso brevissimo per annunciare alla Camera l’intenzione di recarsi al Colle per rassegnare le dimissioni. Mario Draghi parla davanti ai deputati dopo la giornata drammatica di Palazzo Madama. Il suo governo è a fine corsa, dopo quanto emerso nella lunghissima giornata di ieri al Senato. Le forze politiche già pensano al voto, probabilmente il 2 ottobre o 9 ottobre. Ma non è ancora chiaro cosa succederà formalmente al governo, che ha ottenuto una fiducia con tre delle principali forze di maggioranza che non hanno votato, decidono così di non sfiduciare esplicitamente il premier con un voto contrario.

Mario Draghi stamattina è arrivato a Palazzo Chigi, un passaggio prima di andare a Montecitorio. Non sarà necessario un nuovo passaggio in consiglio dei ministri, avendo il premier annunciato alla sua squadra le dimissioni già la settimana scorsa. Il presidente del Consiglio esce da una giornata convulsa e ne inizia un’altra, in cui salirà al Colle. È probabile che, a questo punto, il capo dello Stato accolga le dimissioni del premier che, non essendo stato sfiduciato dalle Camere, potrebbe proseguire nel suo impegno di governo (fino alla data del voto) con una attività ordinaria e non solo per gli affari correnti. Draghi potrebbe addirittura varare la manovra ai primi di settembre, in attesa del voto politico. Se ieri avevamo detto che a sera le cose sarebbero state più chiare, sbagliavamo: la crisi è ancora in corso e si naviga a vista. Letta convoca già per oggi i gruppi dem. Intanto lo spread sale a 230 punti.

09:17

Draghi ringrazia la Camera: “Anche i banchieri hanno un cuore”. Lungo applauso

“Anche i banchieri usano il loro cuore…”. Con queste parole il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ringraziato l’aula della Camera che gli ha tributato un lungo appluaso. Il riferimento è alla barzelletta sul cuore del banchiere “mai usato” che il premier aveva raccontato davanti alla stampa estera qualche giorno fa

09:09

Il premier alla Camera: “Comunicherò al Quirinale le mie determinazioni”. Seduta sospesa fino alle 12

“Alla luce del voto espresso ieri sera dal Senato della Repubblica chiedo di sospendere la seduta perchè mi sto recando dal Presidente della Repubblica per comunicare le mie determinazioni”. Così il premier Mario Draghi intervenendo a Montecitorio. La seduta alla Camera è stata sospesa fino alle 12. Il premier era stato accolto da applausi provenienti dai banchi del centrosinistra

09:02

Borsa in calo, Milano apre a -2,01%. Lo spread a 222 punti

In attesa dell’intervento del presidente del Consiglio alla Camera, la Borsa di Milano scivola in apertura. Il primo indice Ftse Mib cede il 2,01% a 20.918 punti. Sotto pressione le banche con lo spread tra Btp e Bund a 222 punti e il rendimento del decennale italiano al 3,48%.

08:57

 Renzi: Forza Italia si è consegnata alla Lega

“La Gelmini da 25 anni sta in Forza Italia, è una delle più fedeli di Berlusconi, se oggi sbatte la porta e se ne va dà il senso di quello che è successo”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, a Rtl 102.5. “Forza Italia ha scelto di stare con Salvini, si è consegnata a Salvini”.

08:48

Letta convoca i gruppi

Il segretario del Pd, Enrico Letta, riunirà oggi i gruppi parlamentari dem e la segreteria del Partito per fare il punto sulla crisi di governo. L’assemblea dei parlamentari avrà luogo, dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio alla Camera, nella Sala del Mappamondo di Montecitorio. La segreteria si riunirà, invece, nella Sala David Sassoli del Nazareno. La segreteria dem è convocata alle ore 12:00. Parteciperanno ai lavori anche le capigruppo di Camera e Senato e i componenti del governo.

08:39

New York Times: “Cade a pezzi esecutivo Draghi: è un duro colpo per l’Italia”

“È andato in pezzi” il “governo di unità nazionale del primo ministro Mario Draghi che aveva ridato all’Italia credibilità e influenza”. Lo scrive il New York Times, secondo il quale l’Italia entra ora “in una nuova stagione di caos politico in un momento critico, mentre l’Unione europea sta lottando per restare in un fronte unito contro la Russia e per rilanciare le sue economie”. L’abbandono di Draghi, scrive il giornale, rappresenta “un duro colpo sia per l’Italia, sia per l’Europa”.

Scrive poi che “l’ex presidente della Banca centrale europea, che ha contribuito a salvare l’euro, ha usato la sua statura di statista” per portare all’Italia “un breve periodo d’oro” da premier. Ricordano come Draghi ha “portato l’Italia fuori da uno dei peggiori giorni della pandemia, garantito e pianificato la spesa di miliardi di euro nei Recovery funds europea” ed è stato “parte fondamentale della posizione eccezionalmente unitaria dell’Europa contro l’aggressione russa all’Ucraina”. Il Nyt scrive che “come al solito” quel “periodo di progresso, unità e aumentata influenza internazionale per l’Italia ha rapidamente lasciato spazio alla politica”.

Le elezioni di ottobre, prosegue il giornale, potrebbero portare in Italia “un governo dominato da partiti molto più solidali con il presidente russo Vladimir Putin e più ostili verso l’Unione europea”.

Determinante, secondo il Nyt, “il richiamo troppo potente delle imminenti elezioni per i partiti in competizione”. E sottolinea come “il colpo decisivo a Draghi non è venuto solo dal Movimento Cinque Stelle”, ma “anche dalla Lega, guidata dal nazionalista Matteo Salvini” che “ha faticato a prendere le distanze da Putin”. Mentre la Lega “è già entrata in campagna elettorale”, per il giornale la crisi si è “ritorta contro” i Cinquestelle.

08:35

Draghi arrivato a Palazzo Chigi

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è appena arrivato a Palazzo Chigi. Alle 9 il premier è atteso alla Camera per le comunicazioni, a seguire – dopo un probabile Cdm lampo – dovrebbe andare al Quirinale per le dimissioni. Nella sede del governo è arrivato da pochi minuti anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofol

07:50

Elezioni anticipate, le date più probabili sono 2 e 9 ottobre

La data più probabile potrebbe essere quella del 2 o del 9 ottobre, visto che il 25 settembre si celebra il capodanno ebraico.

07:47

Mario Draghi alle 9 alla Camera per il dibattito sulla fiducia

Secondo round alle 9 alla Camera per Mario Draghi. Il premier non è stato formalmente sfiduciato in Senato (sono stati 95 i sì e 38 i no) e per concludere l’iter della parlamentarizzazione ascolterà domani il dibattito anche a Montecitorio e molto probabilmente salirà al Quirinale dopo aver ottenuto la fiducia nel secondo ramo del Parlamento.

07:29

Crisi di governo: cosa succede in caso di dimissioni

Se Draghi oggi salirà al Colle per presentare le sue dimissioni – nonostante la fiducia ottenuta al Senato e quella che probabilmente otterrà alla Camera – la palla passerà all’inquilino del Colle che potrebbe prendersi qualche ora o qualche giorno di riflessione. Dopo aver incontrato i presidenti Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati – come prevede la Costituzione – Mattarella scioglierà le Camere. Sarà il governo, poi, a decidere la data delle elezioni che dovrà tenersi tra i 60 e 70 giorni dallo scioglimento del parlamento. La data più probabile potrebbe essere quella del 2 o del 9 ottobre, visto che il 25 settembre si celebra il capodanno ebraico.

06:54

Video / Gli umori in aula mentre i partiti annunciano l’astensione

Governo, conciliaboli e discussioni: gli umori in aula mentre i partiti annunciano l’astensione

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