Palamara: “Mi candido e sono in sintonia con la destra, ma la mia sfida è per tutti”

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Luca Palamara? Ma davvero si candida?“Assolutamente sì, e andrò fino in fondo”. 

LA SCHEDA: CASO PALAMARA, TUTTE LE TAPPE

In fondo in che senso? “Porterò avanti la mia candidatura anche attraverso l’associazione “Oltre il sistema” che ho presentato oggi, con un folla incredibile, che è rimasta anche fuori della sala, rispetto a una giornata torrida come questa”.

“Oltre il sistema” sarà il nome della sua lista? “Questo adesso lo vedremo nei prossimi giorni. Ci siamo dati appuntamento per capire come organizzarci sul territorio nazionale”.

Lei usa il plurale, ma chi sono questi “altri”? “In prima battuta sono cittadini che si sono appassionati non tanto alla mia storia, ma quanto a comprendere il meccanismo e le storture interne al mondo della magistratura. A torto o a ragione la giustizia tocca la vita delle persone, e in tanti si sono identificati nella mia storia, e soprattutto in un racconto che in qualche modo ha voluto andare fino in fondo per raccontare la verità”.

Quindi mi sta dicendo che dietro di lei, in questo momento, non c’è nessuno dei partiti tradizionali? “Io penso che nei miei confronti c’è stata grande attenzione verso la mia singola persona e la mia storia, da parte dei partiti tradizionali e anche dei loro leader….”.

Di chi sta parlando? “Nei miei confronti l’attenzione è stata massima”.

Lei ha scritto due libri con Alessandro Sallusti, quindi il suo cuore batte a destra? “Quando ho fatto quei due libri, l’ho fatto per raccontare una storia. E oggi proprio quella storia la metto a disposizione degli italiani. Ed è fuori di dubbio che i miei temi abbiamo storicamente destato l’interesse dell’elettorato di centrodestra. Ma il mio racconto è per tutti”.

Senta, ma lei è stato il presidente dell’Anm dal 2007 al 2012 e anche su Repubblica sono uscite le nostre interviste contro l’allora leader del Pdl che aggrediva la magistratura. Come fa adesso a stare da quella parte? “Non ho mai rinnegato nei miei racconti le interviste e tutto quello che ho sostenuto in quel periodo. Ma il fatto e le vicende che mi hanno riguardato – inevitabilmente – mi hanno portato a riflettere sul mondo in cui ho vissuto. E ciò che anche oggi ribadisco: in quegli anni di fatto fu la magistratura a svolgere un ruolo di opposizione politica per impedire che quelle riforme venissero approvate. E questo oggi deve essere un tema di riflessione per tutti, per evitare che sia la magistratura e non la politica a svolgere un ruolo di opposizione. Questo voglio portare avanti. Perché diversamente, in qualche modo, si influisce sull’assetto democratico del Paese”.

Un momento. Lei è stato parte del Sistema, come lo chiama lei. Poi quel Sistema  l’ha messa sotto processo. Non le pare troppo comodo, e con un obiettivo assolutorio, buttarlo a mare proprio adesso, durante il suo processo per corruzione a Perugia?“Premesso che il processo non riguarda il “sistema”, ma il mio rapporto con un amico di famiglia che, per quanto mi riguarda, avrò un modo facile per chiarire nella sede competente, soprattutto anche alla luce delle ultime notizie di stampa che stanno emergendo, che per quanto mi riguarda riveleranno la verità dei fatti. Io non ho mai accettato il racconto ipocrita che è stato fatto su come funzionava il mondo a cui ancora oggi mi sento di appartenere. Al netto della mia attuale esperienza, quello della magistratura è il mondo a cui sono visceralmente legato, e per questo motivo non consentirò mai a nessuno di rubare la mia dignità, e tantomeno di strumentalizzare la mia vicenda”.

Lei si candida e spera di conquistare un’eventuale protezione dall’esito del processo? “Dal primo minuto mi sono messo a disposizione di tutti. Non cerco e non ho bisogno di alcuna protezione che tantomeno quest’esperienza potrebbe darmi. Penso che siano altri a doversi preoccupare e proteggere per quello che hanno fatto ai miei danni in questi anni. Io continuerò a fare la mia battaglia di verità, dentro o fuori del Parlamento, per superare tutte le storture che affliggono il mondo della magistratura. Esiste un’altra magistratura”.

Che significa, di che sta parlando?

“Vuol dire che i temi che io affronto sono sempre stati discussi dalla magistratura, ma con un tentativo di soffocamento, oggi sono venuti fuori, i cittadini ne discutono, ed è giusto che questo accada”.

In due parole, di che temi parla? “Correntocrazia, rapporti pm-giornalisti, uso distorto delle informazioni, uso politico dei processi”.

E la ministra Cartabia non ha forse affrontato tutto questo con le sue riforme? “Conosco bene quel mondo, e chi conosce bene i problemi della magistratura sa bene che Cartabia non li ha affrontati in nessun modo perché non c’erano le condizioni politiche per farlo. Poteva metterci una pezza, ma solo di questo si tratta”.

Quando si è candidato a Roma nel collegio di Primavalle nell’ottobre 2021, lei ha preso 5mila voti, pari al 6%, pensa davvero di avere la forza numerica di entrare a Montecitorio?  “Rivisto oggi, quel risultato mi fa pensare che fu qualcosa di notevole. E la presenza stamattina di tante persone mi incentiva ancora di più a crederci. Ma è altrettanto chiaro che con l’attuale legge elettorale e il meccanismo delle alleanze sia fisiologica e necessaria un’interlocuzione”.

Con la destra?“Gliel’ho già detto che i miei temi sono in sintonia con quella parte politica”. 

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