LE CASTELLET — L’urlo disperato di Charles Leclerc. Dopo un errore strano, insolito per lui. Molto grave. Adieu gran premio di Francia, e chissà se anche al Mondiale. Ci mette tutte le mani Max Verstappen, che vince con la Red Bull (27° successo in carriera e 7° dell’anno) e allunga a +63 sul monegasco. Con lui suo podio, incredibilmente, le due Mercedes di Lewis Hamilton, 2° al suo 300 gp, e 3° George Russell dopo un battibecco velenoso con la blu di Sergio Perez, il messicano 4°. Rimonta di coraggio di Carlos Sainz dal 19° posto dopo il cambio motore al 5° finale, scontando anche una penalità di 5 secondi per manovra non sicura ai box. Per lui 11 punti, compreso l’1 extra per il giro veloce.
Gp Francia, Leclerc a muro: errore del pilota della Ferrari. “Non posso sbagliare così”. Sainz, penalità di 5 secondi
L’errore di Leclerc
Gara feroce al Paul Ricard. Di certo per Leclerc. La sua corsa si interrompe sulle barriere di curva 11, al giro 17 di 53, mentre è al comando della gara iniziata in pole. Ha finito da poco di lottare con il suo inseguitore, Max Verstappen, che per una decina di tornate lo attacca e gli sta col fiato sul collo. Tanto che l’olandese rinuncia e passa ai box per cercare di superarlo con le strategie. Charles spinge, ha dietro e lontano Hamilton. All’improvviso, bum. Perde il posteriore, va in testacoda, si infila a muro. E lì rimane. “Noooooooooooooo”.
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Leclerc: “Non posso sbagliare così”
Il suo urlo dice tutto. Si pensa a un problema all’acceleratore, perché lo nomina lui. Invece poi spiega: “Non c’entra, ho avuto un problema con la retromarcia quando ero già a muro, non potevo andare indietro. La macchina non mi sembrava così danneggiata, a parte l’ala anteriore. Ma non voglio spostare l’attenzione su questo. Da inizio anno sono a un livello molto alto, forse il più alto della mia carriera, ma se faccio questi errori non serve a niente. È inaccettabile. Se a fine anno perdiamo il mondiale per 32 punti, so da dove vengono. Vengono da me: Imola e qua. Spinto troppo perché la sosta era vicina? Sì certamente, però spingiamo tutti, non voglio che diventi una scusa. Se è un colpo duro al Mondiale? Credo di sì. L’urlo? Non sapevo di avere la radio accesa. Avrei preferito tenerlo per me, però è la vita”. Ed è dura, adesso.
Due Mercedes sul podio
Mentre lui è a muro, Verstappen chiede se sta bene. Viene rassicurato. Vanno tutti a fare il cambio gomme. Compreso il suo compagno, Sainz, ma il rilascio dalla pit lane non è sicuro. Quasi sfiora una Williams. Verrà punito con 5 secondi di penalità. La gara cambia faccia da quel momento in poi. Sorpassi, contatti, bisticci. Tra Perez e Russell attacchi, tagli di pista, parole forti. Ha la meglio l’inglese, alla fine. Due Frecce insieme sul podio non si sono mai viste quest’anno. Sainz protagonista di un paio di sorpassi eccellenti, prima su Russell e poi su Perez. Riesce addirittura ad arrivare 3° . Ma poco dopo la Ferrari lo richiama ai box per cambiare le gomme. È il giro 43. Rientra 9, risale ancora fino al 5°. Carlos: “Avevo il passo per vincere senza penalità per motore. Sarei stato sul podio in gara, me la potevo giocare, se non fossi stato chiamato ai box. I numeri dicevano che non sarei arrivato in fondo, ma io sono il pilota. E volavo. Il team mi ascolta, ma ho obbedito”. Il team principal, Mattia Binotto: “So che è una scelta discussa, ma corretta. Le gomme non sarebbero arrivate fino al traguardo. E ha fatto anche il giro veloce, togliendo un punto a Max. Gara eccezionale, peccato per il pit stop. Ci guarderemo. Charles si condanna? Non condiviso. Nessuno mette in discussione che sia un campione. Ha già voltato pagina. Proveremo a vincere tutte le 10 che rimangono”.