Covid Italia, bollettino del 28 luglio: 60.381 casi e 199 decessi

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Ancora in calo la curva epidemica in Italia. Oggi sono 60.381 i nuovi casi Covid, contro i 63.837 di ieri ma soprattutto gli 80.653 di giovedì scorso. I tamponi effettuati sono 296.304 (ieri 317.720) con un tasso di positività che sale dal 20,1% al 20,4%. I decessi sono 199 nelle ultime 24 ore (ieri 207): 171.638 le vittime dall’inizio della pandemia. In calo le terapie intensive, 18 in meno (ieri -10): in tutto sono 406 con 49 ingressi del giorno. Scende anche il numero dei ricoveri ordinari: sono 183 in meno (ieri -30), per un totale di 10.911. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.

Tutti i grafici e le mappe sull’epidemia

Gimbe: in ultima settimana -25% casi, ma oltre 1.000 decessi

Continua, per la seconda settimana consecutiva, il calo di nuovi casi di covid-19 in italia. Dal 20 al 26 luglio 2022, le nuove infezioni sono state 473.820 rispetto alle 631.693 della settimana precedente, pari a -25%. Di contro, continuano ad aumentare i decessi, che in una settimana sono stati ben 1.019 a fronte degli 823 della scorsa settimana, pari al +23,8%. Ad evidenziarlo è il nuovo monitoraggio indipendente della fondazione Gimbe. In tutte le regioni si registra una diminuzione percentuale dei nuovi casi (dal -11% della Calabria al -31% della Campania) ma in 16 province si registrano ancora oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti.

Pregliasco: “Vaccinazione fondamentale”

“È fondamentale la vaccinazione, soprattutto nei più fragili, ed è necessario contrastare le diverse narrazioni negative tendenti a sminuire l’importanza di questa patologia”: a dirlo è Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. “Come si è visto sono 207 le vittime che rappresentano l’eredità di questa ultima ondata di Omicron ed è quindi fondamentale proteggere i fragili, perché questo virus uccide tre o quattro volte di più dell’influenza, patologia alla quale ormai viene erroneamente paragonato”. Pregliasco si è concentrato sull’efficacia dei vaccini e sugli elementi di narrazione distorti relativi ad essa: “Ci saranno vaccini aggiornati e ulteriori appuntamenti proprio come quelli per l’influenza insperabilmente nel futuro meno ravvicinati rispetto ad oggi. Ma considerare il vaccino ‘vecchio’ è un elemento di narrazione distorta da combattere: recentissimi studi dimostrano che la vaccinazione è responsabile di un importante innalzamento della risposta di cross-reattività, cioè della capacità di limitare l’effetto anche delle varianti Omicron”.

Medici di famiglia: “Il covid ha cambiato l’influenza, rischio fiammata a ottobre”

“L’influenza non è più quella che conoscevamo prima del Covid. E’ ormai noto che le misure utilizzate in pandemia – mascherine, distanziamento, igiene – hanno fatto circolare meno anche il virus influenzale. E questo fa sì che la popolazione non vaccinata sia meno pronta a rispondere a un virus con cui non è venuta a contatto in precedenza. E si è modificato anche l’andamento dell’infezione stagionale che può presentarsi, come l’anno scorso, con una curva immediatamente alta. Una fiammata, quindi, potrebbe esserci già a ottobre”. E’ la previsione di Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg).

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