Simba La Rue-Baby Touché, aggressioni e sequestri nella faida tra i due gruppi di rapper: 9 arresti

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E’ una rivalità che non si fermata alle parole, quella tra i trapper Simba La Rue e Baby Touché. Ma che è arrivata alla violenza. Dal dissing, gli insulti attraverso (non solo) le canzoni del rap, alle coltellate e ai pestaggi. Ed è proprio per questa faida tra i due gruppi, che dalle prime ore di questa mattina, i carabinieri di Milano hanno eseguito un’ordinanza di custodia in carcere a carico di 9 persone per “gravi fatti di violenza”. Sono accusate, a vario titolo, di sequestro di persona, rapina e lesioni aggravate.

Tra i destinatari del provvedimento del gip Guido Salvini, nell’inchiesta del pm Francesca Crupi, c’è Mohamed Lamine Saida, detto Simba la Rue, accusato, tra l’altro, di sequestro di persona e lesioni su Mohamed Amine Amagour, il rapper Baby Touché, che il 9 giugno fu picchiato e tenuto dentro un’auto per 2 ore con tanto di rivendicazione video postata sui social. Simba, invece, a metà giugno subì un agguato e fu ferito a coltellate a Treviolo, nella Bergamasca. Subito dopo quell’episodio, mentre sui social veniva evocato il suo nome, Baby Touché pubblicò un video sul suo profilo Instagram per dissociarsi: “Io faccio musica non la guerra”, il messaggio. Su quest’ultimo caso indagano i pm di Bergamo.

Dal dissing ai proiettili in strada a San Siro: quando il rap scivola nella cronaca nera

di
Marco Castrovinci

19 Gennaio 2022

Gli arresti sono avvenuti tra le province di Bergamo, Como e Lecco. Quella tra i due gruppi è una rivalità che va avanti da mesi. Due crew governate, scrivono i carabinieri, “da regole di fedeltà reciproca e di omertà” e che si sono rese protagoniste di “reiterati episodi di violenza” che hanno travalicato “l’aspra conflittualità determinata dalle rivalità nella diffusione delle rispettive produzioni musicali”.  

La faida tra i gruppi di rapper, il sequestro di Baby Touché

L’ordinanza cautelare riguarda nove presunti componenti, tra cui una ragazza di 20 anni, della banda di Simba La Rue, anche lui ventenne e nato in Tunisia. In particolare, a Simba e altri cinque viene contestato un episodio di rapina ai danni di due giovani del gruppo di Baby Touché, che sarebbero stati pestati e colpiti anche con un coltello il primo marzo scorso per rubargli un portafoglio e un cellulare. Un fatto che, stando agli accertamenti, sarebbe stato una risposta ad un’altra aggressione subita da un ragazzo del gruppo di Simba.

Sempre Simba con altri tre, tra cui il suo manager 24enne, avrebbe preso parte al sequestro ai danni di Touché, ‘trapper’ padovano: l’avrebbero accerchiato in via Boifava a Milano, preso a calci e pugni e poi l’avrebbero caricato su una macchina. Sarebbe stato tenuto lì dentro per due ore, mentre sul suo account Instagram, ma anche su quello dei suoi aggressori, venivano pubblicati i video di quanto stava succedendo, con tanto di viso sanguinante e tumefatto del giovane, insulti e parole di dileggio. Era stato, poi, liberato a Calolziocorte, nel Lecchese.

Dove nasce la rivalità tra Simba La Rue e Baby Touché

Il blitz di stamani è scattato nell’ambito di un’inchiesta, condotta dai carabinieri della Compagnia di Milano Duomo, in cui è stata accertata una acerrima rivalità tra gruppi di giovani ‘trapper’, spesso di origine straniera o di ‘seconda generazione’ e con tantissimi follower su Instagram. Contrasti che da mesi ormai a Milano hanno portato a diversi episodi di aggressioni, spesso spettacolarizzate e pubblicizzate sui social. Bande che, secondo le indagini, agirebbero come delle ‘gang’ e per ottenere una supremazia sulle altre sia a Milano che in altre città. Anche l’agguato di metà giugno a Simba La Rue in provincia di Bergamo era stato rivendicato sui social da uno dei giovani della banda di Baby Touché.

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