La tensione resta altissima nello Stretto di Taiwan. Anche oggi una ventina di navi cinesi e taiwanesi continuano a sfidarsi restando sulla linea mediana, non riconosciuta da Pechino, ma tradizionalmente rispettata. Ignorando gli appelli ad abbassare il livello dello scontro, l’esercito cinese ha annunciato un ciclo di tiri d’artiglieria con proiettili veri nelle acque meridionali del mar Giallo, a nord di Taiwan, dall’11 al 13 agosto. E – attraverso l’ufficio per gli Affari di Taiwan – Pechino minaccia: vogliamo una “pacifica riunificazione” con l’isola ma “non ci impegniamo a rinunciare all’uso della forza militare”.
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Pechino: “Vogliamo una riunificazione pacifica ma non rinunciamo a opzione militare”
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Pechino: “Vogliamo una riunificazione pacifica ma non rinunciamo a opzione militare”
La Cina ha riaffermato la sua minaccia di usare la forza militare per portare Taiwan sotto il suo controllo. Nella dichiarazione rilasciata dall’ufficio per gli Affari di Taiwan si legge che Pechino cerca la “pacifica riunificazione” con l’isola ma “non si impegna a rinunciare all’uso della forza militare e conserva tutte le opzioni necessarie”.
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Venti navi si sfidano sulla linea mediana
Una ventina di navi cinesi e taiwanesi rimangono sulla linea mediana dello Stretto di Taiwan. Molte navi cinesi stanno proseguendo le loro esercitazioni al largo della costa orientale dell’isola.
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Taiwan: “Foxconn cancelli l’investimento in Cina”
Le autorità per la sicurezza nazionale di Taiwan hanno chiesto a Foxconn, fornitore di Apple, di cancellare il previsto invesitmento da 800 milioni di dollari nel gruppo cinese produttore di chip, Tsinghua Unigroup. Lo scrive il Financial Times. L’operazione non si farà, ha affermato una fonte del governo di Taipei citata dal giornale.