L’attacco a una base russa in Crimea segna una svolta nella guerra. Sottolineata dal presidente ucraino Zelensky nel suo discorso notturno: “La guerra, iniziata con la Crimea, si concluderà con la sua liberazione”, dice. Anche se ufficialmente Kiev smentisce di essere responsabile del raid. Ma c’è un altro fronte sempre caldissimo nel conflitto. Quello di Zaporizhzhia. Con Mosca che chiede una riunione del Consiglio di sicurezza sulla centrale nucleare, accusando Kiev “dei recenti attacchi”. La riunione potrebbe avvenire già domani.
07:42
Kiev: “Non abbiamo nulla a che vedere con esplosioni in Crimea”
Il governo di Kiev si dichiara estraneo alle esplosioni avvenute ieri in una base militare russa in Crimea. Rispondendo a una domanda diretta alla tv online Dozhd, Mykhailo Podolyak, influente consigliere del presidente Volodymyr Zelensky ha negato ogni addebito. “Certo che no. Cosa abbiamo a che fare noi con questo?”, le sue parole.
07:14
Attacco russo in regione Zaporizhzhia, morta una donna
Una donna è morta a causa di un attacco russo nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha scritto su telegram Andriy Kurtev, segretario del consiglio comunale locale. Lo riporta Unian. I bombardamenti sono avvenuti sulla città di Kushugum dove “sfortunatamente una donna è morta”. Inoltre “tre case sono state distrutte e altre 30 danneggiate”.
06:49
Bombardamenti russi nella notte a Dnipro: almeno 11 morti
Nella regione ucraina di Dnipropetrovsk è stata una “notte tragica”. Lo scrive su telegram il governatore locale Valentin Reznichenko. I bombardamenti sul distretto di Nikopol infatti hanno provocato almeno 11 morti e 13 feriti. “Hanno colpito deliberatamente aree residenziali quando le persone dormivano nelle loro case”, ha denunciato.
05:34
Kiev: “Mosca vuole connettere Zaporizhzhia alla Crimea”
Le forze russe che occupano la centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud-est dell’Ucraina, intendono collegare l’impianto alla rete elettrica della Crimea, annessa da Mosca nel 2014. A dirlo è il presidente dell’operatore ucraino Energoatom, Petro Kotin, secondo cui il processo nasconderebbe molte insidie e potrebbe provocare gravi danni alla centrale. “Per farlo, bisogna prima danneggiare le linee elettriche della centrale collegate al sistema energetico ucraino. Dal 7 al 9 agosto, i russi hanno già danneggiato tre linee elettriche. Al momento, l’impianto funziona con una sola linea di produzione, un modo di lavorare estremamente pericoloso”, ha aggiunto.
02:55
Consigliere di Zelensky: “Estranei a esplosioni in Crimea”
Mezze conferme, smentite. “L’Ucraina non ha alcuna responsabilità nelle esplosioni avvenute ieri in una base aerea russa in Crimea”. La smentita alle voci cirolate nelle ultime ore è del consigliere presidenziale, Mykhailo Podolyak. “Certo che no. Cosa c’entriamo noi con questo?”, ha detto intervistato dal canale televisivo online Dozhd.
00:42
Zelensky: “La guerra finirà con la liberazione della Crimea”
“Questa guerra russa contro l’Ucraina, contro tutta l’Europa libera, è iniziata con la Crimea e deve finire con la Crimea, con la sua liberazione. Oggi è impossibile dire quando ciò accadrà, ma so che torneremo nella Crimea ucraina”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto discorso serale alla nazione, a poche ore dall’attacco – non rivendicato – a una base russa in Crimea. Il mondo, ha aggiunto il presidente, comincia a riconoscere che “si era sbagliato quando ha deciso di non rispondere con tutta la forza ai primi passi aggressivi della Russia” nel 2014, con l’annessione appunto della Crimea.
00:38
Mosca chiede riunione del Consiglio Onu su Zaporizhzhia
Mosca ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu “sui recenti attacchi ucraini contro la centrale nucleare di Zaporizhia e le catastrofiche conseguenze che potrebbero comportare”. A dirlo all’agenzia Tass è stata una fonte della missione russa presso le Nazioni Unite. La riunione, secondo la richiesta di Mosca, dovrebbe svolgersi l’11 agosto. Da giorni va avanti un rimpallo di responsabilità tra Mosca e Kiev sulle responsabilità degli attacchi vicino alla centrale.