E’ il primo italiano che ha scelto di andare a combattere dalla parte dell’Ucraina indagato con l’accusa di essere un mercenario. O almeno, il primo di cui si sa con certezza dell’inchiesta nei suoi confronti. Diciannovenne, simpatizzante di Casapound, “Alessandro” – nome di battaglia scelto da Kevin Chiappalone – da Genova ha scelto di unirsi alla Brigata internazionale che da mesi fronteggia i russi. Non si può dire che abbia scelto proprio un “low profile” al momento della partenza: lo scorso 23 marzo sul settimanale “Panorama” era uscita una sua intervista (ovviamente anonima) in cui annunciava il suo imminente viaggio in Donbass: “Putin ha promesso di voler denazificare l’Ucraina. Diciamo che, in quel momento ci siamo sentiti chiamare in causa”.
Allora si era rivolto all’avvocato Lars Markus Hansen, legale che spesso assiste militanti di estrema destra, per sbrigare faccende burocratiche e oggi il legale, contattato da Repubblica, si limita a dire che “ho ricevuto il ragazzo, gli ho sconsigliato di andare per evitare di mettersi in pericolo, ma nulla ho potuto sulla sua decisione”.
In ogni caso le dichiarazioni del ragazzo ai media non potevano passare inosservate alla Direzione distrettuale antiterrorismo del capoluogo ligure e al pubblico ministero Marzo Zocco, insieme agli agenti della Digos. Quando Kevin Chiappalone è partito, è scattata l’iscrizione sul registro degli indagati: per gli inquirenti si tratta di un mercenario. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, ha fatto tutto da solo, senza l’appoggio di una organizzazione radicata in Italia: ha preso contatti sul territorio ucraino via Internet, ha volato fino alla Polonia e da lì in pullman ha raggiunto l’Ucraina. Su uno dei suoi profili Facebook sono postate foto presumibilmente scattate sul territorio ucraino, anche con altre persone con ogni probabilità minorenni.
In ogni caso la Digos nelle scorse settimane ha sentito diversi testimoni, anche di CasaPound, e le indagini prosegono. Sempre in base a quanto aveva raccontato il giovane, sarebbe partito per la zona del conflitto senza alcuna esperienza bellica (è appassionato di softair), ma avrebbe ricevuto un addestrameno una volta raggiunta l’Ucraina.
Non è la prima volta che la Procura di Genova si occupa di mercenari in Donbass: una inchiesta su un giro di mercenari filorussi, partiti dopo il conflitto del 2014. ha coinvolto Andrea Palmieri, “il generalissimo”: per l’Italia è un latitante che deve scontare 5 anni per aver fatto da reclutatore. Ex capo ultrà dei Bulldog della Lucchese, estremista di destra, è in Donbass.
Altri sono Massimiliano Cavalleri detto ‘Spartaco’, e Gabriele Carugati, soprannominato ‘Arcangelo’, un ex addetto alla sicurezza di un centro commerciale in Lombardia figlio di Silvana Marin, ex dirigente della Lega a Cairate. Dovrebbero essere ancora lì a combattere al fianco dei russi.