Ilaria Cucchi: “Sfrutto Stefano? So già che mi attaccheranno ma non mi butteranno giù”

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“Lo dico già, voglio essere strumentalizzata per la vicenda di Stefano. Porterò l’esperienza maturata sul campo per portare avanti una battaglia sui diritti”. Gioca d’anticipo Ilaria Cucchi. Verdi e Sinistra Italiana hanno deciso di candidarla e lei ha accettato la sfida. Cucchi, nata 48 anni fa a Roma, già sa quali saranno le critiche che le pioveranno addosso durante la campagna elettorale e vuole ribaltare il concetto: “Mi diranno che sfrutto la vicenda di mio fratello ? Io dico che la utilizzerò affinché sia un esempio per tutti”.

Cucchi si è battuta strenuamente nelle aule di tribunale affinché venisse fatta giustizia per la morte di Stefano per mano di due carabinieri. Un caso giudiziario oggetto di un feroce dibattito politico. Di contrapposizione tra destra e sinistra. Dopo anni è riuscita a far riaprire il caso in procura, fino a ottenere la condanna definitiva pronunciata dalla Cassazione lo scorso aprile nei confronti dei militari ritenuti responsabili di omicidio preterintenzionale.

Non è la prima volta che si candida.

“Nel 2013 accettai di correre alla Camera con Rivoluzione Civile, la lista guidata dal magistrato Antonio Ingroia (che non superò lo sbarramento del 4%, ndr)”.

E stavolta? Crede di farcela?“Sì, certo”

Perché ha deciso di riprovare?“È stata una scelta maturata nelle ultime ore. Anche se ammetto oggi di essere un po’ sorpresa. Non avrei mai immaginato di ricandidarmi, ma così è. Ho cambiato vita e lavoro, da poco ho conseguito il diploma di geometra (come suo fratello Stefano, ndr). Cinque anni in uno”

Però non ha mai fatto politica.“Per certi aspetti faccio politica da 13 anni. Diciamo che l’ho fatta sulla mia pelle. Ecco… vorrei essere un esempio, tutto quello per cui ho combattuto vorrei che avesse una dimensione collettiva”.

Si riferisce alla vicenda di Stefano?“Sì, ma non solo. Vorrei battermi da un lato per una giustizia efficiente. Il diritto ad avere una giustizia che funzioni per tutti. Lo stesso tema riguarda la sanità”.

In che senso?“Io sono una comune cittadina come milioni di persone in questo Paese ed anche in questo caso, con la malattia dei miei genitori, mi sono scontrato con un sistema inefficiente. Anche qui un muro di gomma, l’ho toccato con mano. Non può funzionare in questo modo un servizio pubblico. Ancora oggi ci sono cittadini di serie A e di serie B. Ci sono diritti che devono valere per tutti e sono quelli della sanità e della giustizia”.

Il caso di suo fratello si rivelerà un problema?“Sarà oggetto di critiche, sicuramente questo succederà. Lo metto in conto già da ora. Ma non mi creo problemi e non questo a fermarmi. Mio fratello è un simbolo di ingiustizia. E io mi impegnerò perché simili vicende non si verifichino più. Per questo ho deciso di candidarmi quando Sinistra italiana e Verdi me lo hanno chiesto. Ci tengo a ringraziare una serie di persone”.

Chi?“Prima di tutto il segretario Fratoianni che mi ha voluto candidare, poi tutte le persone che mi stanno sostenendo in queste ore e che in generale mi hanno sostenuto in questi anni a partire dall’avvocato Fabio Anselmo

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