Allerta arancione per quattro regioni del centro-sud, gialla per altre 13. Sarà una domenica di apprensione per le condizioni meteo in Italia: forti raffiche di tempo, temporali insistenti con fenomeni violenti soprattutto sulla fascia tirrenica. E tutto ciò in una giornata in cui i cittadini dovranno comunque uscire di casa per andare al voto. La Protezione civile ha diramato un ultimo bollettino che invita Comuni e cittadini a tenere alta la guardia anche in considerazione di quello che è accaduto la scorsa settimana nelle Marche: un evento epocale, come se ne vede ogni mille anni, dice la Protezione civile.
Allerta arancione
Lazio, Molise, Toscana e Campania le quattro regioni più a rischio a causa di una vasta area di bassa pressione che, attraversando il Mediterraneo centro-occidentale, ha già investito l’Italia centro-settentrionale e si estenderà a parte del Sud nelle prossime ore.
Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione civile, d’intesa con le regioni coinvolte (alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati), ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende il precedente. L’avviso prevede, dalla serata di oggi, sabato 24 settembre, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sul Lazio, specialmente sui settori costieri e meridionali – su Roma e le zone a sud del Lazio già da stasera sono attese forti piogge e possibili grandinate – in estensione a Campania, Abruzzo, Molise e Puglia settentrionale.
Inoltre, dalle prime ore di domani, domenica 25 settembre, si prevedono precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sul Friuli Venezia Giulia e, dal mattino, i fenomeni, accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento, persisteranno anche su Umbria e Marche.Sulla base dei fenomeni previsti e in atto, è stata valutata per la giornata di domani, domenica 25 settembre, allerta arancione su Lazio, Molise, Toscana e Campania
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Allerta gialla anche a Senigallia
Condizioni meteo avverse ma con fenomeni di minore intensità in altre nove regioni:Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Liguria, Puglia, Veneto e Sardegna. E una nuova allerta gialla è stata diramata in particolare a Senigallia, uno dei Comuni più colpiti dall’alluvione del 15 settembre, dove domani, domenica 25, sono previsti forti temporali e criticità idrogeologica e idraulica. Per questo motivo, il Comune di Senigallia “raccomanda alla popolazione di mantenere una vigile allerta” e “invita la cittadinanza in zona rossa, in via precauzionale, a evitare di stazionare nei locali seminterrati e piano strada e a trascorrere la notte tra sabato e domenica ai piani alti e di muoversi solo per effettive e improrogabili necessità”, come si legge in un post su Facebook.
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Le Marche: “Quella del 15 è stata un’alluvione epocale”
L’alluvione che ha colpito le Marche la scorsa settimana, per quantità di acqua caduta, è un evento epocale, che succede ogni mille anni. La Protezione civile regionale ha pubblicato il rapporto di evento sul disastro avvenuto tra il 15 e il 16 settembre. Sono descritti i fenomeni meteorologici avvenuti, che evidenziano l’eccezionalità delle caratteristiche di un evento atmosferico di tale portata, che ha una probabilità di accadimento una volta oltre mille anni. Tale fatto è confermato dall’estensione delle aree alluvionate dal fiume che hanno occupato anche terreni deposti come minimo in epoca medioevale. Gli idrometri della rete di monitoraggio installati nei bacini di Misa e Nevola per seguire l’andamento dei livelli idrici, eccettuato quello di Bettolelle, situato a valle della confluenza tra i due fiumi, sono stati danneggiati o spazzati via da una improvvisa ondata di piena che ha sormontato i sensori senza dargli neanche il tempo di segnalare l’aumento dei livelli registrati. Questo ha reso impossibile il monitoraggio strumentale di quanto si stava verificando. In un intervallo di un’ora all’incirca tra le 20,30 e le 21,30 si è in pratica passati da una situazione misurata di pochi centimetri di acqua in alveo, a una situazione di assenza del dato. Il rapporto è pubblicato sul sito della Regione Marche.