Cucchi, Crisanti, Lotito, Pera e Nordio: tra new entry e grandi ritorni, ecco chi ce l’ha fatta

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Promossi, new entry e grandi ritorni. Sono molte le novità della diciannovesima legislatura che ha visto la vittoria del Centrodestra. La prima con seggi ridotti sia alla Camera sia al Senato. In particolare, tra chi entrerà per la prima volta in Parlamento, ci sono alcuni volti noti della società civile, della magistratura, della sanità e del mondo dello sport.

A fare il suo ingresso a Palazzo Madama ci sarà per esempio il presidente della Lazio, Claudio Lotito, eletto con il 42 per cento nel centrodestra a Campobasso, dopo la mancata elezione, con annesso ricorso, nel 2018. Torna in Senato l’ex presidente Marcello Pera, che nel collegio di Sassari vince con il 41,3%.

Tra gli esordienti, con buone chance di trovare un posto nel futuro Governo, c’è Carlo Nordio. L’ex magistrato è stato eletto nel collegio della Camera di Treviso. Eletto al Senato anche l’ex ministro Giulio Terzi di Sant’Agata, vincitore nel collegio del Senato di Treviglio. Riscatto per il magistrato Simonetta Matone, che dopo la sconfitta come candidato vicesindaco del centrodestra nelle ultime elezioni di Roma, vince contro Enzo Foschi all’uninominale nel terzo municipio della capitale.

Il risultato positivo del Movimento 5 stelle ha consentito l’elezione anche dei due magistrati Antimafia che il leader Giuseppe Conte ha candidato come capilista in Calabria: Federico Cafiero De Raho, che è stato anche procuratore della Dda di Reggio Calabria, eletto alla Camera, e l’ex pm di Palermo Roberto Scarpinato, eletto al Senato.

Tra le new entry, candidata da Sinistra Italiana, c’è poi Ilaria Cucchi che ha vinto nel collegio di Firenze e siederà a Palazzo Madama. Eletto al Senato con il Pd anche Andrea Crisanti, microbiologo e direttore del dipartimento di microbiologia molecolare dell’Università di Padova. Ce l’ha fatta anche il sindacalista Aboubakar Soumahoro dell’alleanza Verdi e Sinistra

Dopo quasi trent’anni al Parlamento europeo, Antonio Tajani ha ottenuto l’elezione alla Camera nel collegio di Velletri e l’aver presieduto l’Assemblea di Strasburgo potrebbe essere un viatico per la guida di quella di Montecitorio.

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