Riforma della costituzione, Renzi apre al centrodestra. Scopri con il simulatore di maggioranze chi può cambiare la Carta

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Come si modifica la Costituzione? È l’eventualità a cui il nuovo Parlamento potrebbe andare incontro se Giorgia Meloni decidesse di andare fino in fondo con la proposta di legge di riforma costituzionale sul presidenzialismo, come ha ribadito più volte in campagna elettorale. La proposta di Fdi è la seguente: un presidente della Repubblica eletto ogni cinque anni dai cittadini, che presiede il Consiglio dei ministri e può revocare i ministri.

Il Pd ha promesso battaglia. “Giù le mani dalla Carta”, aveva replicato Enrico Letta. E ieri a 24 ore dalle elezioni e dalla vittoria di FdI, il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida, affrontando il tema delle riforme, ha commentato: “La Costituzione è bella ma ha anche 70 anni”. Ora da Matteo Renzi arriva un’apertura. Il leader di Italia viva assicura che il terzo polo sarà all’opposizione, “Voteremo contro la fiducia” ma se Meloni “chiederà un tavolo per fare insieme le riforme costituzionali, noi ci saremo perché siamo sempre pronti a riscrivere insieme le regole”.

Il simulatore di alleanze – Il nuovo Parlamento potrà cambiare la Costituzione? Ecco i numeri di Camera e del Senato

Il tema delle alleanze è centrale, pur avendo il centrodestra la maggioranza, perché l’iter da seguire per le riforme costituzione è più complesso rispetto alle leggi ordinarie. Vediamo come.

Iter costituzionale

L’articolo 138 della Costituzione recita: “Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi”. Cosa significa? Se nella seconda votazione Camera e Senato approvano la legge a maggioranza dei 2/3 dei componenti, il testo si considera definitivamente approvato. Se invece nella seconda votazione si raggiunge la maggioranza assoluta, si può sottoporre la legge a referendum popolare. Ci sono dei tempi da rispettare. La richiesta di referendum deve essere fatta entro tre mesi dalla pubblicazione della legge, da parte di 1/5 dei membri di una Camera, 500mila elettori o 5 consigli regionali.

Per il referendum non è previsto quorum, dunque la votazione si considera valida a prescindere dal numero di partecipanti. Per l’approvazione è necessaria la maggioranza dei voti validi.

I numeri del nuovo Parlamento

Il centrodestra ha da solo i numeri per approvare la riforma a maggioranza assoluta ma non ha i 2/3 per evitare il referendum. Al Senato sono stati eletti 112 candidati del centrodestra su 206 e 237 deputati su 400 (conseguenza della legge sul taglio dei parlamentari). In piena campagna elettorale, Giorgia Meloni rilancia la sua proposta sul presidenzialismo (già avanzata a gennaio durante l’elezione del capo dello Stato), presentata poi nella legislatura terminata da poco e bocciata a maggio in Aula alla Camera.

Simulatore: ecco le possibili alleanze e maggioranze alla Camera

Simulatore: ecco le possibili alleanze e maggioranze al Senato

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