Melito, professore ucciso a scuola. Il sindaco: “Emergenza criminalità, abbandonati dallo Stato”

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Napoli Professore trovato morto dietro un cespuglio nel cortile della scuola media dove lavorava. Il corpo senza vita di Marcello Toscano è stato scoperto dai carabinieri nell’istituto “Marino Guarano” di Melito: la vittima presentava ferite di coltello all’addome. La morte dell’insegnante di sostegno, che è stato più volte consigliere di Mugnano, è un giallo che ha sconvolto la città alle porte di Napoli.

Sul caso indagano i carabinieri che hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza, la chiave del delitto potrebbe essere nei file che saranno esaminati dai militari. La rabbia e il dolore del sindaco Luciano Mottola: “Lasciati soli dallo Stato, qui la criminalità è fuori controllo”.

Le ricerche

L’allarme è scattato ieri sera, quando i familiari non hanno visto rincasare il docente. Il figlio di Marcello Toscano si è presentato nella caserma dei carabinieri di Mugnano alle 19.25. I militari hanno raccolto la denuncia di scomparsa, avviando immediatamente le ricerche.E’ quanto precisano gli stessi carabinieri, aggiungendo che intorno alle 21-21.30 la figlia dell’uomo ha individuato la macchina del padre nei pressi della scuola e ha chiamato in caserma, sempre a Mugnano.

I militari della stazione locale sono quindi arrivati sul posto, hanno fatto aprire i cancelli dai custodi e sono entrati da soli nel perimetro dell’istituto. Hanno ispezionato tutti i locali, interni ed esterni. A trovare il corpo in un’aiuola – contrariamente a quanto si era appreso in un primo momento – sono stati i carabinieri.  Sul posto è accorso anche il sindaco Luciano Mottola, che più volte ha chiesto aiuto al governo per fronteggiare l’emergenza criminalità: “Ho ancora davanti agli occhi le sirene dei carabinieri – racconta il primo cittadino – i pianti strazianti dei familiari della vittima, il via vai di curiosi e docenti che non riuscivano a credere che il teatro di un omicidio potesse essere il cortile di una scuola”.

Sposato, padre di due figli, Marcello Toscano era molto conosciuto – era stato eletto nel 2015 con il Pd – e sarebbe stato vittima di un’aggressione per un movente ancora da chiarire. Il docente era prossimo alla pensione, voleva trasferirsi in Cilento un volta lasciata la scuola.

“Abbiamo lavorato insieme diversi anni fa e le nostre mogli insegnano insieme – dice a LaPresse il professor Andrea Cipolletti, che insegna alla scuola ‘Melissa Bassi’ di Scampia, amico ventennale di Marcello Toscano – La sua morte è una notizia che ci lascia sgomenti. Mi ha chiamato ieri sera un suo collega dicendo che non si trovava Marcello, era stata trovata la macchina a scuola – prosegue – Il suo corpo è stato ritrovato dal figlio accoltellato e pieno di sangue. Insegno per scelta in un ambiente difficile –  conclude – e proprio stamattina nell’aula della sua classe ha detto ai ragazzi che la scuola deve essere un luogo sicuro”.

Il post del cugino

Rabbia e dolore nel post del cugino della vittima, il giornalista campano Marcello Curzio: “Avevo un cugino, l’hanno ammazzato come un cane nel cortile di una scuola della Repubblica Italiana – si legge su Facebook – nella tarda mattinata di un anonimo martedì di fine settembre. Cronache da Melito, dove si muore senza un perché e tra l’indifferenza generale grazie ad uno Stato che ha abdicato da tempo. Diventanto solo una sorta di participio passato: qualcosa che è stato ma che adesso non c’è più”.

La scuola

 L’istituto scolastico è lo stesso dove nello scorso mese di maggio un ragazzino di 13 anni venne ferito alla schiena con un’arma da taglio mentre era in aula da un compagno di classe, e lo stesso dove due mesi prima venne aggredita, nel bagno della scuola, una bambina di 11 anni da parte di una coetanea.

Il sindaco

Un “ultimo disperato appello allo Stato: non lasciateci soli” dice sconvolto il sindaco di Melito, Luciano Mottola, accorso ieri sera sul luogo del delitto. “Ancora una volta – prosegue – la nostra città è stata sconvolta da un gravissimo fatto di cronaca in un momento in cui sembrava poter ritrovare la tanto agognata serenità. L’assassinio di un insegnante all’interno del cortile di una scuola è forse il punto esclamativo su una questione, quella dell’emergenza sicurezza, che sin dal primo momento ho cercato di attenzionare al Governo centrale ma che non ha avuto ancora risposte concrete, nonostante le continue sollecitazioni”.

Mottola racconta che “ieri sera quando sono accorso all’esterno della scuola media Marino Guarano, mi si è letteralmente gelato il sangue.Un omicidio forse consumato in pieno giorno (saranno gli inquirenti a dirlo), in un luogo abitualmente frequentato da giovanissimi studenti che fino a venerdì non torneranno a scuola perché trasformata in scena del crimine. Da genitore, pensando alle mamme e papà che dovranno trovare le parole adatte per spiegare ai propri figli perché non potranno a scuola, mi vengono i brividi. Brividi dettati da un’impotenza conclamata, quella che scaturisce dall’impossibilità di essere numericamente pronto per fronteggiare l’emergenza delinquenziale che attanaglia la mia città e tante altre della cintura di Napoli”.

“In attesa che i miei appelli ricevano risposte serie e concrete – conclude – faccio le mie più sentite condoglianze ai familiari del prof Toscano, con la speranza che le forze dell’ordine possano fare luce al più presto su questa assurda ed agghiacciante vicenda”

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