Contrordine del Viminale, Bossi entra in Parlamento. Ma il ministero riconosce altri errori, cambiano eletti anche in Toscana, Umbria, Lazio, Molise, Campania e Calabria

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Chi entra e chi esce. Una lotteria che coinvolge almeno nove regioni. Fioccano gli errori nelle liste degli eletti sul sito Eligendo del Viminale, che passa una giornata a rettificare. Il risultato è grottesco. Bocciati dal voto del 25 settembre scorso che incredibilmente tornano in gioco. Promossi che vedono sfumare il sogno politico accarezzato per poche ore. Tra i primi, Umberto Bossi che dopo 35 anni aveva rischiato di non entrare in Parlamento. Ma, contrordine: il senatur invece ce l’ha fatta.

“Quante parole al vento”, commenta sarcastico Matteo Salvini. Quanto sia stata dura, è invece facile immaginarlo per una new entry come la giovane demCaterina Cerroni,che salta per colpa dell’algoritmo sul calcolo dei resti, frutto avvelenato del famigerato Rosatellum, la legge elettorale che in un primo momento le aveva assegnato la vittoria.

Oltre al leghista e all’esponente dem, sono diversi i nomi coinvolti nel “complicato conteggio”, per dirla con il Viminale che comunque assicura, alla fine sarà a somma zero. Ad esempio, la Lega che ‘guadagna’ due deputati in Lombardia (Umberto Bossi e Giulio Centemero), ne perde altrettanti tra Emilia Romagna e Sicilia. “Un balletto”, attacca +Europa, che “conferma le nostre riserve e le nostre perplessità su quanto sta avvenendo attorno al conteggio dei voti”.

L’aggiornamento della ripartizione dei seggi proporzionali della Camera, chiesto dalla Cassazione, è frutto di un errore che anche un esperto di alchimie parlamentari come Roberto Calderoli fatica a spiegare: “La cifra elettorale di coalizione nella circoscrizione deve comprendere anche i partiti che hanno superato l’1% anche quando questi non hanno raggiunto il 3% perché questo dice la legge”.

Decisamente più chiaro l’esito del riconteggio che ha un impatto su tutti i partiti lungo tutta la penisola.

Come detto in Lombardia, oltre a Bossi, anche il tesoriere della Lega, Giulio Centemero, è stato eletto alla Camera nel collegio plurinominale di Bergamo. In Piemonte esce l’astigiano Paolo Romano (Verdi-Si). L’ex pentastellato deve cedere il passo proprio a un M5S: Antonino Iaria, assessore all’Urbanistica della giunta Appendino a Torino.

Il Viminale corregge sul sito Eligendo anche la lista degli eletti nella circoscrizione Lazio 1 plurinominale 01: nel listino con capolista Nicola Zingaretti scattano ora, nella versione corretta, due seggi anzichè uno. Dunque oltre a Zingaretti al Pd andrà un altro seggio: la seconda risulta Marianna Madia, una delle plurielette, mentre terzo il segretario cittadino del Pd Andrea Casu a cui sarà attribuito il secondo seggio.

Il quadro cambia anche in Umbria dove vengono indicati ora Emma Pavanelli (M5S) Emanuele Prisco (FdI), Anna Ascani (Pd) e Catia Polidori (FI). Una prima indicazione riportava invece due deputati per FdI, Prisco e Chiara La Porta, e altrettanti per il Pd, Ascani e Pierluigi Spinelli, che invece scendono ora a un solo candidato eletto.

È Elisabetta Lancellotta, candidata capolista alla Camera con Fratelli d’Italia, la quarta deputata eletta per il Collegio del Molise. L’algoritmo del Viminale sul calcolo dei resti, che in un primo momento aveva assegnato la vittoria a Caterina Cerroni del Pd, presidente nazionale dei giovani Dem, ha corretto il tiro.

Per la Circoscrizione Campania 1 scompare dall’elenco il nome di Guido Milanese (FI), ed entra quello di Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra). In caso di conferma definitiva gli eletti in regione del centrodestra scenderebbero a 22 a 21, quelli del centrosinistra passerebbero da 7 a 8.

In Calabria il Pd perde un seggio a vantaggio del M5S Riccardo Tucci. A farne le spese la dem Enza Bruno Bossio. Per effetto della nuova ripartizione i deputati 5 stelle eletti al proporzionale – all’uninominale è stata eletta l’uscente Anna Laura Orrico – sono 3: oltre a Tucci, l’ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho e Vittoria Baldino. Nel Pd, invece, i deputato da due passano a uno, Nicola Stumpo, in quota Articolo 1. In Puglia, è eletto un altro parlamentare di centrodestra nel tarantino: è Vito De Palma, di Forza Italia, consigliere regionale della Puglia e già sindaco di Ginosa.

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