Consiglieri del centrodestra si dimettono, decade il sindaco di Latina Damiano Coletta: “Lascio da vincitore con la coscienza a posto”

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I consiglieri del centrodestra, a Latina, hanno aspettato il risultato del voto politico nazionale per sfiduciare il sindaco civico (di centrosinistra), Damiano Coletta. Si chiude così l’esperienza della cosiddetta anatra zoppa pontina. Coletta, rieletto per il suo secondo mandato nell’ottobre scorso, si era ritrivato a governare la città concordando il sostegno con Forza Italia.

Poi, un ricorso al Tar aveva indotto i giudici amministrativi a far ripetere, per le “irregolarità” riscontrate, le votazioni in 22 dei 116 seggi elettorali dai quali Coletta, nonostante il forte ridimensionamento, era uscito con una nuova  conferma. Che non è bastata, però. Tempo pochi giorni ed ecco le dimissioni in blocco, davanti a un nitaio, dei 19 consiglieri di centrodestra.

Questo atto degli eletti di Forza Italia, FdI,  Lega,  Latina nel Cuore, Udc, ai quali si è aggregato ol consigliere di Fare Latina, ha messo la parola fine alla consiliatura e ha fatto cadere il primo cittadino.

“Questa mattina – si legge in un comunicato – Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Latina nel Cuore e Udc si sono riuniti alla presenza dei propri dirigenti, amministratori e rappresentanti eletti in Consiglio comunale per dare seguito a quanto dichiarato nei giorni scorsi sulla sfiducia a Coletta”.

“Nell’ultimo anno – argomentano gli ex consiglieri  – si è dimostrato che la cosiddetta “anatra zoppa”, ossia un sindaco che non la maggioranza in Consiglio né la fiducia dei suoi concittadini, non è in grado di garantire alla città un’amministrazione che fronteggi i tanti problemi e che sia in grado di pianificare lo sviluppo e il futuro di Latina”.

Quindi, “per questo motivo ma soprattutto per voltare pagina rispetto agli ultimi sei anni di totale immobilismo dell’amministrazione Coletta è stato deciso che i consiglieri comunali eletti a Latina rassegneranno in blocco le loro dimissioni”.

L’ex primo cittadino  prende atto della scelta dell’opposizione e annuncia che non farà ricorso: “Sembra arrivato il momento di salutarci: lascio con la coscienza a posto, la schiena dritta, da vincitore, anche se non ci sono i numeri per una maggioranza che mi sostenga”

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